“I Figli di Baal. La guida rossa” di Francesca Costantino

di / 3 novembre 2012

Se si volesse scegliere ogni volta una colonna sonora per accompagnare le nostre letture, quella de I Figli di Baal. Una guida rossa della esordiente blogger e giornalista Francesca Costantino, in uscita presso la Armando Curcio Editore, sarebbe The house of the rising sun degli Animals, la Casa del Sole Nascente, cavallo di battaglia nella fiction romanzesca dei Baalym e simbolo dell’avvento di una nuova era per l’umanità che però, come dice la canzone, potrebbe rappresentare anche l’inizio della rovina.

Questo urban fantasy cattura come la soave armonia di una melodia. Con uno stile semplice e chiaro, Francesca Costantino, attingendo a molteplici suggestioni, dai giochi cult anni ’90 D&D, nati nell’ambito del wargame anni ’70 e ispirati alle opere di scrittori quali Tolkien, Lewis, H. P. Lovercraft, A. E. van Vogt, Fritz Lieben, Jack Vance, alla teosofia, dalla magia all’esoterismo new age, imbastisce una trama dai risvolti oltre che fantastici anche sociologici e da thrilling.

L’ambientazione è tra New York prima dell’attentato dell’11 settembre e Aurigard, l’immaginaria Città d’Oro, situata sulla più grande delle isole di un arcipelago adimensionale e atemporale, una sorta di Triangolo delle Bermuda formatosi in seguito all’inabissamento di Atlantide provocato dal conflitto fra gli dei Mephisto e Baal. Questi fanno parte dei Sette della Stirpe divina (che comprende anche Haziel, Mystra, Talja, Arel, Kali) provenienti dal pianeta Venere e giunti sulla Terra e tra gli uomini grazie al tetraedro a stella, una sorta di astronave. Sono alti tre metri e sono stati protagonisti di azioni lodevoli ma anche malvagie. In loro bene e male convivono inestricabilmente. Per esercitare le loro influenze sugli esseri viventi fondano sette, come quella dei Figli di Baal, tramite dei loro sacerdoti o guide spirituali.

Baal, divinità di origini antichissime, secondo la mitologia sumera, era invocata per propiziare i raccolti e la semina, nonché per ingraziarsi il suo favore durante le battaglie di conquista. Dal conflitto con Mephisto (prima guerra fra dei) esce diviso in tre parti che si reincarnano in due gemelli, Jason e Sean, e una ragazza, Victoria, destinate a non incontrarsi mai perché sospese in dimensioni diverse. Infatti Sean lo troviamo a inizio romanzo immerso nella più malfamata New York City fine anni 80, fra i grattaceli e lo sbrilluccichio delle mille luci di locali saturi di cocaina. La giovane coraggiosa e determinata sedicenne Victoria è invece alle prese con un matrimonio combinato dai suoi che non s'ha da fare in un luogo e in un tempo imprecisati. Jason infine è scaraventato dalla dimora dorata del Sommo Sacerdote di Aurigard agli Inferi.

Questa è solo la premessa che si ricostruisce grazie anche alle schede in appendice di una serie di vicende di amore e odio, avidità di potere e generosità, che compongono solo la prima puntata di una trilogia fantasy destinata ad appassionare soprattutto un pubblico di young adult alle prese con il loro processo di maturazione fisica e affettiva; proprio come l’eroina del libro dotata di una forza che a stento lei stessa conosceva e che ha difficoltà a dominare. Vicende che vedranno Sean, dapprima abile piedipiatti alle prese con un pluriomicida che dissangua le sue vittime, indagare tra bassifondi e sette sataniche e poi diventare leader di una band di musica rock di grande successo, , i Baalym, e Victoria fuggire dalla nativa città celtica per andare incontro al suo destino di maga guerriera.

Molti altri personaggi, elfi, mezz’elfi, maghi e creature senza redenzione come arpie affollano questo romanzo a ritmo di musica rock in cui le matrici plurime che sottostanno al corpo testuale vengono fuse dall’autrice in modo originale senza scimmiottare gli anglossassoni là dove l’inaudito confina con il possibile.

(Francesca Costantino, I Figli di Baal. Una guida rossa, Armando Curcio Editore, 2012, pp. 512, euro 16,90)

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