Playground: storie da schierare in campo

di / 8 maggio 2013

Nessuna partita è semplice. Perché il gioco, quello vero, è sempre un rischio. Al di là dei pronostici, dei finali profetati, delle squadre avvantaggiate e dai venti di classifica. Se poi il confronto si disputa tra chi scrive (quindi anche chi pubblica) e chi legge, l’esito non è mai scontato. Le forze da schierare sono tante e la vittoria non è scritta addosso a nessun titolo.

La casa editrice di cui ci occupiamo questo mese sgorga proprio dalla volontà di schierare sul campo delle energie nuove, imbracciando un’esigenza profonda, una «passione convinta per la narrativa». Altro attaccante reclutato è l’incoscienza, perché appunto di sfida si tratta, da condurre con umiltà e coraggio. Il risultato si chiama Playground, voluta e fondata nel 2004 da Andrea Bergamini, attualmente anche editore e direttore editoriale. L’obiettivo perseguito è quello di proporre libri belli, capaci di innescare bellezza in chi li avvicini. Capaci di commuovere, sconvolgere, incidere.

E non è tutto. Perché la scelta iniziale è anche quella di focalizzarsi su un ambito non facile, di cedere luce e parola all’universo gay, pubblicando autori significativi che lo eleggano come punto di vista, come scorcio emotivo e dialettico da cui lasciar scorrere la storia. Come si ama dall’altra parte del fiume? Si piange e si trema nella stessa lingua? E in amore, come nelle grandi torsioni della vita, c’è davvero un’altra parte del fiume? Di sicuro c’è un sottobosco di sentieri, conflitti, illusioni, sentimenti strozzati da ipocrisie e paure. Al di qua e al di là delle latitudini. Relazioni osteggiate e altre inattese, tenerezze negate, identità lottate, ma soprattutto grandi voci in grado di rappresentarle. Scrittori straordinari come Edmund White, Helen Humphreys e Allan Gurganus sono tra le maggiori fonti di orgoglio della casa editrice ormai assurta a punto di riferimento della letteratura queer. Ma l’attenzione di Playground non vuole arrestarsi all’alveo del genere, dedicandosi a tutto l’orizzonte della narratività, ovvero alla forza del racconto e alla complessità delle dinamiche familiari, offrendo spazio a trame e autori molto diversi tra loro.

Con una pubblicazione di circa nove libri l’anno (perché, come sostiene Barbara Alberti «Bergamini è uno dei pochi che si permette il lusso di non cadere nell’iperproduzione») e quindi con un’accurata selezione di tematiche, stili e firme, il catalogo, distribuito da PDE, si compone di tre collane:

Playground collana principale, battezzata con lo stesso nome della casa editrice, che vanta autori come Gilberto Severini (finalista Premio Strega 2011 con A cosa servono gli amori infelici), Rachid O., Emidio Clementi e Tony O’Neill.

– High School, storie gay provenienti dai licei americani e del mondo. Scritte con semplicità, senza ambizioni letterarie, volte espressamente a creare personaggi e trame capaci di accrescere l’autostima negli adolescenti gay più in difficoltà. Tra gli esempi più lampanti Alex Sanchez e Nicolas Bendini.

Mio nonno Renzo, che al momento conta solo due testi: Tu Cher dalle stelle, di Matteo B. Bianchi e Il Principe volante di Barbara Alberti.

Dal 2011 Fandango è socio di maggioranza di Playground, senza aver però intaccato la libertà della linea editoriale, lasciando a Bergamini, sempre secondo quanto afferma Barbara Alberti, la sua «scienza del libro», il suo «istinto di essere tutt’uno col libro che pubblica».

E ora quindi non possiamo esimerci dal segnalare i tre titoli che più degli altri “sanno di Playground”:

My lives di Edmund White, un affresco dell’America sedata e omofoba, ritratto a olio di drammi, passioni e ironia.
Cani selvaggi di Helen Humpreys, spirale polifonica a sei voci, terra di abbandono dove un gruppo di cani domestici fugge scegliendo la strada.
Gli sterminati campi della normalità di Nick Burd, parabola adolescenziale di un’estate di passaggio e degli inizi che semina nel cuore.

Il resto è tutto da giocare. Fino al fischio dell’ultima pagina.

  • condividi:

Comments

News

effe

“effe – Periodico di altre narratività” numero dieci

“effe – Periodico di altre narratività” numero dieci

Archivio