“The Walking Dead”, la terza stagione

di / 29 maggio 2013

«Quando non ci sarà più posto all’inferno, i morti cammineranno sulla Terra».

1978. Il padre degli zombie, George Romero – supervisionato da Dario Argento – presenta al mondo Dawn of the Dead (in italiano semplicemente Zombie): il seguito di The Night of the Dead, ovvero La notte dei morti viventi, uno degli horror più belli e importanti della storia del cinema. Ora, a più di trent’anni di distanza abbiamo una certezza: all’inferno non c’è più posto. E come gli zombie si aggirino sulla Terra ce lo racconta una serie ormai cult: The Walking Dead.

Tratta dall’altrettanto magnifico fumetto firmato da quel genio di Robert Kirkman, la serie targata AMC, oltre ad aver dato nuova linfa al filone zombie (al quale a breve dedicheremo un approfondimento), è riuscita a conquistare anche gli spettatori estranei e prevenuti. Merito del successo, l’ambientazione apocalittica, il ritmo e i frenetici colpi di scena. Ma soprattutto – e questo è l’aspetto che più ha influito – la profonda tensione drammatica dei personaggi, le complessità dei rapporti tra vari archetipi come moglie-marito, padre-figlio, fratelli e innamorati. Lampante in tale ambito, la mano di Frank Darabont, celebre registra di classici come Il miglio verde e The Mist.

Che la parte drammatica, i sentimenti e i contrasti tra i nostri beniamini avessero preso il sopravvento sul plot era palese nella staticità della seconda stagione, forse troppo bloccata nel ranch dei Greene. A risollevare le sorti e gli entusiasmi, la produzione ha chiamato una garanzia come Glen Mazzara, affermato sceneggiatore di The Shield, Life, Crash: i sedici episodi della terza stagione di Walking Dead sono l’ennesima dimostrazione del suo talento nell’incollare lo spettatore alla poltrona.

Dopo la fuga dalla fattoria di Hershel e il lungo peregrinaggio, il gruppo capitanato da Rick sembra aver trovato in una prigione un lido sicuro. Ovviamente, dovranno fare i conti con i residenti. Vivi e morti. In contemporanea, si fa la conoscenza di due new entry favolose: la prima, Michonne, è colei che salva la vita ad Andrea durante l’epilogo della seconda serie, con tanto di zombie amputati al guinzaglio. Nella terza puntata, “Benvenuti a Woodbury”,le due superstiti conosceranno la seconda new entry, nonché il villain per eccellenza della stagione (e il forse il cattivo per eccellenza di questa annata di serie): il Governatore. Complesso e affascinante, la sua entrata in scena garantirà agli spettatori quella scintilla in più che nella stagione passata era mancata. Aggiungeteci il ritorno di una vecchia – e monca – conoscenza, e il quadro è completo.

Rinnovando i suoi punti di forza con azzeccati cambiamenti e proseguendo sulla via segnata dal fumetto, la terza stagione di The Walking Dead è senza ombra di dubbio una della serie più belle e coinvolgenti della stagione 2013. Sperando che, prima o poi, all’inferno si liberi un po’ di spazio.

 

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