“Pensiero stupendo, nasce un poco strisciando”
di Gaja Cenciarelli

La storia più antica dell’umanità in chiave parodica

di / 6 luglio 2015

Sotto gli occhi di D. (indovinate chi è), occhi di quelli che scatenerebbero l’invidia di qualunque cineasta (occhi che tutto vedono, tutto sanno, e persino hanno la pretesa di fare il tutto, altrimenti che D. è?), i primi due scombiccherati umani della storia ciondolano mano nella mano beccandosi un po’ e discorrendo del più e del meno. Con una musica di sottofondo ma non troppo perché anche nell’Eden oggi la musica «è nell’aria» e te la becchi ti piaccia o no, i due traccheggiano con grande scorno di Adamo che è piuttosto eccitato. Eva lo calma mettendolo a letto (si fa per dire: vorrebbe dormire e si allungano sotto un melo). Di colpo partono le note a tutto volume dei Cure (Lullaby), mentre una perfida anaconda scivola sulle gambe di Eva, che sveglia Adamo, infoiato e nerissimo.

Così principia Pensiero Stupendo. Nasce un poco strisciando (Lite editions), esilarante performance nel genere parodico di Gaja Cenciarelli dopo il belliano Roma, libretti entrambi che non chiamerei divertissment solo perché spesso quella è l’etichetta che danno i tromboni a certi loro patetici esercizi quando si convincono di essere colti e spiritosi insieme ma non ti fanno ridere nemmeno con un assegno che ti risolva la vita. La Cenciarelli invece sì. Nell’universo pop di secondo grado che inventa per noi lettori cui non basta il primo e presunto della cosiddetta realtà, fa talmente ridere che riesce persino a fornirti una risposta a quei terribili quesiti su cui si stanno attrezzando i futuri manuali di filosofia (e che hanno da fare proprio con questi pensieri oziosi su cosa sia o non sia la realtà): perché cavolo la gente continua a stare su facebook?, per esempio. Sarà capitato anche a voi di domandarvelo una volta nella vita. A me sì, e in certe occasioni mi è parso di capirlo, perché. Perché so che prima o poi, mentre mi impegno stupidamente in inutili e goffi proclami e appelli per ‘denunciare’ un qualche orrore a casaccio, un giorno sì e l’altro pure appare scoppiettante, vitale come nient’altro nei paraggi, un piccolo fuoco di artificio di gag, di trovate, di cortocircuiti entusiasmanti fra il basso più carnale de ’na Roma de ’na vorta e acutezze sopraffine di una donna, lei sì, colta e spiritosa come pochi. È  Gaja Cenciarelli, certo la più brava scrittrice di fb in circolazione in Italia (lo ripeto sempre e intendo: che sa scrivere su fb, che è come dire saper scrivere un romanzo o saper scrivere versi: saper utilizzare il mezzo in una maniera che non so definire se non poetica). Il che – sia chiaro – non significa dimenticare che Cenciarelli è una bravissima scrittrice tout court. Se non la conoscete ancora leggetevi questo Pensiero stupendo. La sua eroina Eva snobba il serpente tristemente famoso e costringe il crucciatissimo D. a rifare tutto da capo, a riscrivere il libro per eccellenza: che è come dire riscrivere il mondo. Eva, vista l’aria sconsolata dell’artefice fallito, si sobbarca l’impresa. E chiama a raccolta la grande letteratura (e cosa sennò) per aiutarla. Segnatamente, alcune esemplari eroine della sofferenza che carnevalescamente ribaltano le loro storie per ribaltare la Storia (questo fa la vera parodia, riscrive un testo per cambiarne i segni fondativi). Nel felice mundus inversus di Cenciarelli, Penelope prima di andare in soccorso della prima donna della storia biblica si dà buon tempo con Antinoo dei Proci, e invita Ulisse, decisosi finalmente a tornare a casa, a riprendere la sua barca per togliersi di torno una volta per tutte. E mentre Ofelia, smaniosa di feste e sollazzi si rende conto che un altro scassaballe pesante come Amleto non lo trova (per fortuna), l’ineffabile Beatrice non vede l’ora di mollare il barbosissimo paradiso in cui quell’invasato di Dante l’ha confinata.

Ecco, se sette secoli dopo le performance erotiche della splendida Alatiel di Boccaccio il mondo alla rovescia aveva bisogno di una scrittrice che persuadesse i maschi a trovarlo convincente perché strepitosamente divertente l’ha trovata: si chiama Gaja Cenciarelli. Patrimonio nazionale.

(Gaja Cenciarelli  Pensiero Stupendo. Nasce un poco strisciando, Lite Editions, pp. 128, euro 12,90)

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LA CRITICA

Una parodia esilarante della storia delle storie, quella fondativa e assai cupa di una coppia di sciagurati e di un serpente mandato apposta per mettere nei guai tutta la progenie successiva. Una riscrittura comica del mondo e della grande letteratura europea.

VOTO

8/10

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