“Il prezzo”
di Arthur Miller

Il costo della vita, il prezzo della colpa

di / 5 novembre 2015

Debutta al Teatro Argentina di Roma, in prima nazionale, Il Prezzo di Arthur Miller diretto da Massimo Popolizio, in scena anche da attore, insieme a Umberto Orsini, Alvia Reale ed Elia Schilton. Rappresentato per la prima volta nel 1968 al Morosco Theatre di Broadway, per 429 repliche consecutive, Il Prezzo è un dramma poco rappresentato in Italia che riflette sulla questione sociale di un’economia basata sul profitto e la Compagnia Orsini ha avuto il merito di riproporlo al pubblico per il centenario della nascita del drammaturgo statunitense e in un contesto di attualità politica particolarmente appropriato.

Victor, un poliziotto di New York deve vendere tutti i mobili accumulati da suo padre perché, a sedici anni dalla morte di quest’ultimo, l’edificio in cui gli oggetti sono stati accatastati sta per essere abbattuto. Per questo Victor, è costretto a riunirsi, dopo anni di separazione e silenzio, a suo fratello Walter. Victor, che da giovane sembrava destinato a grandi cose in ragione della sua propensione allo studio, ha abbandonato la carriera scolastica e a cinquantaquattro anni è un sergente di polizia alle soglie del pensionamento, deluso dalla consapevolezza di aver trascorso una vita insoddisfacente. Ha un figlio che ha lasciato il nido ed è gravato dal peso di una moglie, Esther, depressa e alcolizzata. Walter, al contrario, è un medico abile e rispettato che, nonostante fosse apparentemente meno dotato, ha intrapreso un percorso di successo allontanandosi dalle conseguenze che la crisi economica del ’29 ha avuto sulle sorti della famiglia.

«Con Il Prezzo – ricorda Umberto Orsini, direttore artistico della Compagnia – Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ’29». Dietro questo semplice spunto, infatti, emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere possono esercitare. Vengono, inoltre, approfonditi i temi più cari allo scrittore americano: la critica al sistema economico, i rapporti familiari, l’etica individuale.

I due protagonisti del dramma, sono personaggi spessi, densi nella loro profonda umanità, e scolpiti da speranze deluse e grandi dolori costretti a confrontarsi con l’amara consapevolezza che tutto quello che ci si lascia alle spalle al momento della morte non è altro che l’ammontare dei beni materiali che si sono accumulati: quando questi vengono stimati, viene stimata anche la vita di chi li ha posseduti e vissuti.

Victor e Walter, al cospetto del silenzioso fantasma del padre, confrontano così le proprie scelte riguardo la famiglia, la carriera, e l’accudimento del genitore e, colpite dal maglio doloroso delle loro parole, le più radicate convinzioni sulla verità si sgretolano a poco a poco.

In occasione del debutto nazionale dello spettacolo nella Sala Squarzina del Teatro di Roma si è svolta anche la presentazione della prima edizione italiana di Il Prezzo di Arthur Miller pubblicato da Einaudi nella traduzione di Masolino D’Amico. Alle presentazione sono intervenuti Mauro Bersani, direttore delle collane Classici e Poesia, lo stesso Masolino D’Amico e i protagonisti dello spettacolo.

 

 

Il Prezzo
di Arthur Miller
traduzione di Masolino D’Amico
produzione Compagnia Umberto Orsini
regia Massimo Popolizio
con Umberto Orsini, Massimo Popolizio,
Alvia Reale, Elia Schilton

Alcune delle prossime date:
Roma – Teatro Argentina dal 20 ottobre all’8 novembre
Napoli – Teatro Diana dall’11 al 22 novembre 2015
Torino – Teatro Stabile Torino dal 24 novembre al 6 dicembre 2015
Pavia – Teatro Fraschini dal 15 al 17 dicembre 2015
Firenze – Teatro La Pergola dal 19 al 24 gennaio 2014
Milano – Piccolo teatro Strehler dal 2 al 14 febbraio 2016
Thiene – Teatro comunale dal 16 al 18 febbraio 2016
Lucca – Teatro del Giglio dal 18 al 20 marzo 2016

 

Foto di Filippo Milani

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LA CRITICA

Una compagnia di grandi attori per il ritorno sui palcoscenici italiani di un’opera poco rappresentata in Italia. Grandi scenografie che abbracciano un dramma complesso e attualissimo che riflette sul peso che l’instabilità dell’economia ha sulla vita dei singoli.

VOTO

8/10

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