David di Donatello: chi ha vinto (oltre a Sky)

di / 19 aprile 2016

David di Donatello 2016 tutti i vincitori

È stata la notte del cinema italiano, quella della sessantesima edizione dei David di Donatello, la migliore senza alcun dubbio da moltissimi anni a questa parte, la prima nella memoria collettiva in cui le stelle del cinema italiano hanno brillato tutte insieme in una serata degna delle migliori cerimonie hollywoodiane, con red carpet, smoking, abiti eleganti, emozione, divertimento e spettacolo. Il merito, senza dubbio, va tutto a Sky Cinema che per la prima volta si è occupata della messa in onda della premiazione e di organizzare tutto. È stato l’anno di tre film: Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, che si è aggiudicato sette premi; Il racconto dei racconti di Matteo Garrone, altri sette; Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, con due David: miglior sceneggiatura e miglior film.

È difficile ricordare un’edizione passata dei David capace di attirare così tanto l’attenzione dell’opinione pubblica. Il dibattito relativo ai premi dell’Accademia del cinema italiano, di solito, si basava su una domanda sola: ma gliene importa qualcosa a qualcuno? Delle ultime edizioni si ricordano soprattutto le figuracce di Paolo Ruffini con Sofia Loren e la noia generale, l’imbarazzo della Rai che organizzava e trasmetteva nel trovare lo giusto spazio nel palinsesto per una serata incapace di intercettare l’attenzione del pubblico e di rendere giustizia ai film italiani.

Sky ha ribaltato tutte le premesse. I David sono diventati un evento degno degli Oscar. Anziché un inutile contenitore televisivo per l’annuncio dei vincitori, la cerimonia è diventata uno spettacolo, la cosa da seguire e di cui parlare. È ovvio che molto hanno fatto anche i film premiati, che sono stati in grado più che mai di avvicinare il pubblico al cinema con un linguaggio nuovo e moderno. L’anno scorso aveva trionfato Anime nere di Francesco Munzi, stracciando un vincitore dato per sicuro come Mia madre di Nanni Moretti. Film bellissimo, quello di Munzi, senza dubbio, così come bellissimo era il film di Moretti, anche se non tutti ne sono convinti, ma entrambi conservano ancora quell’aria grigia da “film italiano importante” che invece il nuovo cinema sembra si stia scrollando di dosso. Sky ha dato una mano, osando da subito, ammettendo addirittura che è lecito addormentarsi guardando La grande bellezza.

Una serata, finalmente, da ricordare, quindi, per il cinema italiano, in una stagione che si è contraddistinta senza dubbio per la voglia di novità che ha portato una serie di nuovi e vecchi registi capaci di assorbire la lezione del cinema statunitense e trasformarla in un nuovo modello per il cinema nazionale.

Detto questo, forse si è voluta fin troppa gloria per Lo chiamavano Jeeg Robot, magari si potevano lasciare i premi femminili a qualcun altro, forse Luca Marinelli avrebbe meritato di vincere anche come miglior protagonista per Non essere cattivo (è già successo ai David, e di recente, con Mastandrea che vinse nel 2013 come protagonista di Gli equilibristi e non protagonista per Viva la libertà), e in generale il film di Caligari avrebbe meritato qualche altro premio. Lo split finale a sorpresa con il miglior film andato a Perfetti sconosciuti sembra non avere molto senso, visto come erano andati i premi fino a quel momento. Non staremo a dire che il film di Genovese è prodotto e distribuito da Medusa mentre Il racconto dei racconti e Jeeg Robot sono prodotti da Rai Cinema (con il contributo di Sky), perché non ci interessa. Diciamo che comunque ha vinto una commedia, per una volta, e questo è un bel segnale.

Ecco i vincitori dei David di Donatello 2016, divisi per numero di premi vinti:

 

• Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti: 7 David

Miglior regista esordiente per Mainetti, miglior produttore per la Goon Film di Mainetti, Miglior attore protagonista per Claudio Santamaria, migliore attore non protagonista per Luca Marinelli, Migliore attrice protagonista per Ilenia Pastorelli, migliore attrice non protagonista per Antonia Truppo, miglior montatore per Andrea Maguolo (con la collaborazione di Federico Conforti)

• Il racconto dei racconti di Matteo Garrone: 7 David

Miglior regista per Garrone, miglior direttore della fotografia per Peter Suschitzky, miglior costumista per Massimo Cantini Parrini, miglior scenografo per Alessia Anfuso e Dimitri Capuani, miglior truccatore per Gino Tamagnini, Valter Casotto, Luigi D’Andrea, Leonardo Cruciano, miglior acconciatore per Francesco Pegoretti, migliori effetti digitali per Makinarium

• Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese: 2 David

Miglior film, miglior sceneggiatura per Filippo Bologna, Paolo costella, Paolo Genovese, Paola Mammini, Rolando Ravello

• Youth – La giovinezza di Paolo Sorrentino: 2 David

Miglior musicista per David Lang, miglior canzone originale per “Simple Song #3” per David Lang

• Non essere cattivo di Claudio Caligari: 1 David

Miglior fonico di presa diretta per Angelo Bonanni

• S is For Stanley di Alex Infascelli: 1 David

Miglior documentario

• La corrispondenza di Giuseppe Tornatore: 1 David

David giovani

• Il figlio di Saul di Laszlo Nemes: 1 David

Miglior film dell’Unione Europea

• Il ponte delle spie di Steven Spielberg: 1 David

Miglior film straniero

• Bellissima di Alessandro Capitani: 1 David

Miglior cortometraggio

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