“Ghostbusters”
di Paul Feig

Il ritorno al femminile degli Acchiappafantasmi

di / 27 luglio 2016

Poster di Ghostbusters di Paul Feig su Flanerí

Comunque andrà, Ghostbusters, il nuovo film di Paul Feig, reboot del film culto del 1984 di Ivan Reitman, è già nella storia. Certo, lo è per tutto quello che gli sta succedendo intorno e non per i suoi meriti, ma è già qualcosa.

Quando la Sony comunicò l’intenzione di realizzare un nuovo film della serie degli Acchiappafantasmi, a più di trent’anni dal primo, in molti avevano scosso la testa. Quando poi la notizia è diventata ufficiale, il web e tutto quello che si muove intorno è esploso. Non era tanto la lesa maestà il problema, l’aver osato toccare qualcosa di intoccabile per i fanatici della nostalgia. Era la scelta del cast a lasciare tutti delusi. La vecchia squadra, quella con Bill Murray, Dan Ackroyd, Harold Ramis e Ernie Hudson, non ci sarebbe stata più e non ci sarebbero stati i loro personaggi. I Ghostbusters sarebbero diventati delle donne, scelte tra alcune delle attrici comiche di maggior successo della televisione e del cinema statunitense. Il panico.

Da una parte si è iniziato a gridare allo scandalo per l’operazione commerciale, dall’altra ogni critica al casting veniva accusata di sessismo. Il risultato è che prima ancora che fosse stato depositato un copione, il nuovo Ghostbusters era già diventato uno dei film con i voti più bassi della storia degli aggregati di recensioni come Imdb o Rotten Tomatoes. Quando il primo trailer del film è arrivato su Youtube è diventato uno dei video con il maggior numero di commenti negativi (pollici in giù) di sempre.

Alla prova dei fatti, o della sala, questo Ghostbusters al femminile non è nient’altro che una commedia action con una buona dose di catastrofismo che condivide molto poco con lo spirito del film originale. Assomiglia di più a uno dei tanti film nostalgici usciti negli ultimi anni, tipo Pixels di Chris Columbus con cui si provava a puntare forte sulla mania per il retrogaming.

Per parlare della trama, Abby Yates ed Erin Gilbert, due ricercatrici, hanno pubblicato insieme un libro scientifico sui fantasmi per poi prendere strade diverse. Una ha continuato le sue ricerche sul paranormale, l’altra è diventata una stimata accademica. Le due si incontreranno di nuovo per dare la caccia ai fantasmi che hanno iniziato a invadere New York e formeranno una squadra di Acchiappafantasmi.

Cosa manca rispetto al Ghostbusters originale? Fermo restando che non è necessario fare un confronto con un film del passato per giudicare un film contemporaneo (ma è il rischio a cui ti esponi quando vai a scomodare titoli di culto), manca l’intelligenza, il carisma, l’ironia, la semplicità. Gli elementi, in sostanza, che avevano reso indimenticabile l’originale di Ivan Reitman.

Questo reboot a firma Paul Feig conferma il regista come punto di riferimento della commedia al femminile di Hollywood, dopo il grande successo di Le amiche della sposa. Qui, ancora una volta, dimostra la capacità di saper coniugare azione e leggerezza come aveva già fatto in Spy, ma la verità pura e semplice è che questo Ghostbusters non offre niente di più di qualche risata e un po’ di spettacolo. Solo a tratti si intravede un potenziale che avrebbe meritato di essere sfruttato di più. Perché, se da un lato Feig ha deciso di non insistere troppo sul pedale della nostalgia proprio per potersi sottrarre al confronto con il passato, è quando il film parla al contemporaneo che sembra possa venire fuori qualcosa di davvero interessante.

Le Ghostbusters caricano le loro ricerche su youtube e poi si dicono l’un l’altra di lasciar perdere i commenti degli utenti perché internet è pieno di cattiveria gratuita. È lì, quando il film parla a chi del film ha iniziato a parlare male, che sarebbe stato interessante andare a scavare, così come Bill Murray, il più scettico del cast originale all’idea del reboot, che si è prestato nel ruolo di uno scienziato anti-acchiappafantasmi. Insomma, sarebbe stato davvero originale vedere un cortocircuito tra realtà critica e critica della realtà.

Invece, il nuovo Ghostbusters è un film i cui eventuali meriti artistici verranno molto presto dimenticati. A rimanere, soprattutto, sarà il rumore che c’è stato tutto intorno.

(Ghostbusters, di Paul Feig, 2016, commedia, 116’)

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LA CRITICA

Più di trent’anni dopo, Hollywood va a scomodare un altro dei suoi film culto per rilanciarlo sul mercato. Questa volta, Ghostbusters ha il merito di osare qualcosa di più rispetto ai tradizionali reboot cambiando completamente l’identità del cast. Un’operazione che lascia il tempo che trova.

VOTO

5/10

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