La voce dei libri

“Le pagine nere. Appunti sulla traduzione dei romanzi” di Daniele Petruccioli

di / 5 febbraio 2018

Fosse solo un ottimo manuale per orientarsi nel mondo della traduzione editoriale come Falsi d’autore che Daniele Petruccioli ha scritto per i tipi di Quodlibet nel 2014, la presentazione sarebbe molto semplice: chi desidera un’introduzione pratica perché traduce e vuole sapere cosa ne pensa un esperto, o perché vuole accostarsi alla traduzione editoriale, oppure perché legge libri tradotti – e i lettori ne leggono in buona percentuale, anche se a volte non ne sono consapevoli –, Falsi d’autore fa sicuramente per loro. Un libro che pone già molti quesiti, ma li lascia ancora sul piano del pragmatismo. In Le pagine nere. Appunti sulla traduzione bastano già queste poche parole per capire che il libro scaverà molto più in fondo: «Tradurre è quel che siamo, è quel che facciamo, dal momento in cui veniamo alla luce, fino a quello in cui la nostra vita viene tradotta in morte». Lo scrive Enrico Terrinoni nella sua brillante prefazione al secondo libro di Daniele Petruccioli, traduttore dal francese, dall’inglese e dal portoghese, docente di traduzione dal portoghese, scout ed editor freelance.

Sappiamo che i traduttori traducono libri, discorsi e documenti, ma in fondo siamo tutti traduttori: traduciamo in parole i nostri pensieri, traduciamo per noi le parole degli altri, ovvero le interpretiamo, perché tradurre è anche, a volte soprattutto, interpretare. Per semplificare potrei dire che Falsi d’autore è il corso introduttivo, Le pagine nere il corso avanzato. Il target di entrambi è lo stesso mondo ma le modalità con le quali nelle Pagine nere Petruccioli tratta i temi sollevati, ossia facendo perno sull’interazione di più discipline e sull’illustrazione dei meccanismi che agiscono sul testo, sul chi lo scrive e sul chi lo legge, riescono a parlare all’universo mondo dei lettori. Così come gli interessati alle opere d’arte cercano di apprendere almeno le basi delle tecniche architettoniche e pittoriche, credo che anche i lettori di libri dovrebbero gettare un’occhiata dietro le quinte nell’arco di una vita, e prendere in mano almeno un libro del genere. Le pagine nere risponde perfettamente alle curiosità e agli interrogativi al riguardo, e combatte efficacemente varie ottuse semplificazioni piuttosto comuni.

Va da sé che leggere Le pagine nere richiede un certo impegno. Occorre soffermarsi sulle pagine, a volte anche su singoli periodi, elucubrare sulle considerazioni dell’autore che non vuole mai essere categorico. Petruccioli non è assertivo, ci prende però per mano e con spiegazioni dettagliate cerca di portarci dalla parte delle sue ragioni. Le sue analisi equilibrate si estendono a tutti gli aspetti di valutazione del testo, e in un solo caso diventa categorico: quando parla di ritmo. «Chi non traduce (anche) il ritmo non traduce. Un traduttore che dice di non essere interessato al ritmo, per qualsiasi motivo lo dica, o mente o confessa di non saper tradurre». E tira fuori tutti gli strumenti a disposizione  dell’autore primo (il romanziere, nel nostro caso) e dell’autore secondo (il traduttore), che in realtà sono più che noti ma non sempre usati con consapevolezza e la giusta misura.

Sono tali e tanti gli argomenti sviscerati nel libro che in questa sede è possibile fare solo un cenno molto soggettivo e molto riduttivo ad alcuni: la (in)visibiltà del traduttore e le sue responsabilità, tutto quello che c’è da sapere sull’interpretazione e sull’aderenza al testo, i regionalismi, l’uso degli spazi e della punteggiatura, i rapporti nella produzione editoriale (con una serie di buone pratiche suggerite), il ruolo del significato e delle significanze, le scelte da operare. Le voci all’indice sono simpatiche testimonianze della gioiosa e appassionata creatività dell’autore, e una ricca bibliografia completa quest’opera molto curata di uno spirito originale capace di analisi e di sintesi.

 

Daniele Petruccioli, Le pagine nere. Appunti sulla traduzione dei romanzi, La Lepre Edizioni, 2017, 256 pp., € 18,00.
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LA CRITICA

«Il libro di Petruccioli aiuta a capire molto di come funzioni la traduzione, ma, e questo capita soltanto a chi tramite l’argomentazione raggiunga enormi traguardi, anche tanto altro». Dalla prefazione di Enrico Terrinoni.

VOTO

8/10

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