Soppeso

Da circa un anno svolgo la mia funzione con un tipo diverso. Maschio, sulla quarantina credo. Ho capito subito il tipo: niente fronzoli, tinte unite, un solo piumino ma di quelli pesanti. Dorme nudo, tendenzialmente, non fosse per la magliettina quando fa freddo, ma davvero freddo. Curato nell’igiene, si spazzola persino i capelli prima di dormire. Appartiene alla razza di quelli che non lo dominano, il letto, anzi: se ne sta dal suo lato preferito, sempre il sinistro per chi guarda. Composto. Mi pare il tipo da rituale, ma non maniacale: acqua sul comodino, spesso un libro, non passa mai più di un quarto d’ora tra quando si corica e quando prende sonno. Non si trastulla, a letto: non ci ha mai mangiato, di rado tira tardi al mattino anche se sotto le pezze ci si è messo a notte fonda. Qualche volta (chissà che lavoro fa: in casa, in effetti, ci sta pochino) si concede un pisolino la domenica, dopo pranzo.

Ma io lo sento, che non gli piace dormire da solo.

Qualche volta mi ha ceduto. A dire il vero, sempre alla stessa persona (di norma, gli ospiti li fa dormire sul divano). È talmente garbata che nemmeno la sento, quando si corica. Lei no, non s’abbiocca subito: lei ci sta parecchio prima di dormire. Un paio di volte nemmeno c’è riuscita, povera stella… Ma si sa, le poetesse non hanno animo lieve e cuor leggero. Però poi alla fine ho vinto io (o lui, che l’ha trattata come una principessa e fatta ridere tanto, specie un giorno in cui aveva capito che stava giù giù: mi pare proprio una brava persona, questo tizio), e lei s’è fatta un sonnacchione davvero ristoratore. Al mattino pareva una bimba, tanto aveva il volto rasserenato.

Dicevo che non gli piace dormire da solo. Lo sento, è il mio lavoro in fondo, e di queste cose me ne intendo. Ma non è che ci abbia portato chiunque, eh! In un anno siamo a due. In entrambi i casi, s’è tolto pure la maglietta. Ha gusto, non c’è che dire. Belle donne. Ma non è quello il punto. Cosa combini e con chi, in fondo, sono fatti suoi. Io vedo le cose nella mia prospettiva, e quello mi va di raccontare qua.

Io certe cose le soppeso.

In entrambi i casi le fanciulle hanno preso il suo posto. Quello a sinistra. A lui ha dato fastidio, ma non ha parlato (lo ripeto, è una brava persona…). Il posto a sinistra è senza dubbio alcuno quello del controllo: c’è il comodino dove poggiare il cellulare in ricarica, l’interruttore della lampada, l’acqua… E difatti entrambe avevano un caratterino! Una è praticamente scappata via, all’indomani. Deve essere andato storto qualcosa a livello affettivo, tra loro, perché a me pareva tutto ok (quasi, a dire il vero… ma, ancora, non sono fatti miei) e anche, riferisco la confidenza del lavandino, lei aveva messo il suo spazzolino nell’apposito contenitore accanto al suo (di lui). Non lo fanno tutte. L’altra è stata di più, ma credo lui non le abbia perdonato (sempre silente…) l’aver mangiato a letto. Io sono d’accordo, figuriamoci: sono fatto per dormire, non gozzovigliare. Sa di svacco, ecco. E lui mi pare tipo rigidino, su queste cose. Uniforme ci cova, anche se a vederlo ora pare di più (quante volte la ripete, 'sta storia…) un “malavitoso argentino”.

A me piace questa cosa che nonostante non gli garbi dormire da solo (ne sono certo, ormai) sta molto attento a chi mi fa coricare sopra. Mi pare una forma di rispetto verso se stesso. E anche, non è cosa da poco in questi tristi tempi di egotismi e -lalismi, per me. Il suo materasso.