“Guida alla vita laica” di Roberto Anzellotti

di / 20 giugno 2013

Cos’è uno stato laico? È quello completamente autonomo e indipendente nei confronti di qualsiasi confessione religiosa gerarchicamente organizzata. Vivere in uno stato veramente laico vuol dire in fondo più libertà nella vita di tutti, credenti e non. Il potere religioso, specialmente quello delle grandi religioni monoteiste, è di fatto uno dei più forti nel mondo. Rispetto ad altre nazioni, la nostra vive a questo proposito una situazione del tutto particolare. L’Italia, infatti, si dichiara uno stato laico, ma all’interno del suo territorio fisico esiste un altro stato, piccolo, ma con un’influenza enorme: il Vaticano. L’Italia è la nazione europea più profondamente e direttamente influenzata dalla Chiesa Cattolica Romana. Quanto il potere del Cattolicesimo abbia inciso sulla storia, la politica e la società del popolo italiano, lo indaga Guida alla vita laica (Neo, 2013) di Roberto Anzellotti: pescarese, classe 1956, è da sempre impegnato nel sociale, si batte per i diritti civili e la difesa della laicità in Italia.

Non è facile per un italiano dichiararsi ateo o agnostico nel proprio paese; l’autore lo ha sperimentato in prima persona, vivendo situazioni di disagio e discriminazione, subendo intimidazioni e censure, ma venendo così anche a conoscenza diretta dei privilegi ecclesiastici e dei conseguenti soprusi a danno del cittadino, che molte volte non è padrone di esercitare appieno i propri diritti civili sulla base di una scelta personale, se quest’ultima non è in linea con le visioni imposte dalla Chiesa e anche da alcune classi politiche, sottomesse dal fascino clericale.

Già dal titolo, semplicissimo, si capiscono lo spirito e le intenzioni che hanno motivato Anzellotti e la finalità che l’autore ha voluto dare al suo scritto. Guida alla vita laica è esattamente questo: una guida molto oggettiva e pragmatica, che apre un percorso di riflessione attraverso esempi documentati e argomentati con oggettività, al fine di fare luce sugli aspetti più sommersi del potere ecclesiastico, ed evidenziare come il messaggio di pace del Vangelo e la politica del Vaticano siano incompatibili poi nei fatti. Il tutto con un linguaggio semplice, chiaro, scorrevole, alla portata di tutti.

È un libro sicuramente anticlericale, più che ateo, che coerentemente non si serve degli stessi mezzi utilizzati da chi in queste pagine è oggetto di riflessione e informazione, ossia la religione; non vuole né convincere né convertire nessuno, ma stimolare il lettore alla conoscenza più vasta e approfondita di ciò che combatte o di ciò in cui crede, per questo può essere una lettura interessante anche per il cristiano cattolico praticante, che si trova non di rado da una parte a seguire la sua fede e dall’altra a dover mettere da parte buon senso e capacità critica per non entrare in conflitto con il credo religioso. L’autore in queste pagine si prefigge un intento fondamentale: informare.

Nel 2001, Anzellotti ha aderito all’UAAR (Unione Atei e Agnostici Razionalisti), un’associazione di pura ispirazione libertaria, trasversale a ogni ambiente di potere, esule quindi da ogni tipo di legame partitico, politico e religioso, che si prefigge la diffusione e la tutela della laicità come diritto al rispetto delle idee di tutti e alla libertà di poterle esprimere pubblicamente.

Ancora oggi, infatti, agnosticismo, ateismo e in genere ogni forma di libero pensiero fanno paura a chi detiene il potere e soggioga in qualche modo le scelte delle masse. Il divorzio, l’aborto, la questione scientifica sulle cellule staminali, il testamento biologico (con i casi drammatici di Piergiorgio Welby ed Eluana Englaro, divenuti noti attraverso i media), la situazione dei matrimoni misti, tra persone non solo di cultura, ma di religione diversa, sono tematiche attuali e scottanti che riguardano da vicino la parte più intima e privata della vita di tutti noi e la nostra libertà di scelta e, in senso più ampio, il vivere civile e non religioso, eppure la Chiesa non si è mai fatta da parte, continuando a intervenire con direttive e dogmi sulla morale e sull’etica, con effetti decisamente laceranti.

Siamo prima di tutto cittadini o battezzati? A quanto pare, la seconda ipotesi: siamo sudditi della chiesa cattolica, che si serve di grandi numeri per mantenere il suo status privilegiato. Per questo già da secoli, ma ufficialmente dal 1983, si è iniziato a parlare di apostasia, ossia l’atto (liberatorio) dello “sbattezzo”, in seguito a casi reali in cui la vita delle persone è stata pesantemente rovinata dai dettami cattolici.

Un altro percorso che si affronta è proprio l’itinerario dei privilegi, in primis quelli economici, che la Chiesa nel tempo si è conquistata, a discapito dei cittadini. I tanti possedimenti immobiliari del Vaticano sul territorio italiano, gli oratori e i crocifissi nelle aule della scuola pubblica, la questione delle acque, L’IMU, la prassi dell’otto per mille sulle nostre dichiarazioni dei redditi e, non di certo per ultima, la politica.

Infine, dopo gli itinerari del privilegio, ecco un viaggio tra quelli del libero pensiero: i tantissimi luoghi a Roma e in tutta Italia. Il Colosseo, Castel Sant’Angelo, Campo de’ Fiori. Monumenti, piazze, statue, di grande valore architettonico e artistico, ma pure simbolico, poiché nel corso della storia sono stati scenari degli atti della repressione cattolica o rappresentano il coraggio di chi si è battuto in prima persona per l’emancipazione della coscienza atea, o agnostica, e laica. Testimoni, per non dimenticare.

 

(Roberto Anzellotti, Guida alla vita laica, Neo Edizioni, 2013, pp. 160, euro 10)

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