La collana Cronache di frontiera di laNuovafrontiera

di / 12 dicembre 2012

Scrive Alessandro Leogrande nella prefazione a Operazione Massacro, dello scrittore argentino Rodolfo Walsh: «C’è una terra di mezzo tra letteratura e giornalismo. I nomi per definirla si sprecano: non-fiction, new journalism, nuevo periodismo, giornalismo narrativo, reportage, inchiesta letteraria… I percorsi e gli autori – non solo europei e nordamericani – sono molteplici. Difficile stabilire un canone, difficile ricondurre in un unico alveo i diversi approcci alla Storia e alle storie, alla realtà e alla sua narrazione. Di sicuro, però, ci sono dei libri che stabiliscono i confini del genere, dei modelli talmente fulgidi da apparire altissime torri». È proprio in questa zona d’ombra, indefinita e forse ancora indefinibile, che si inserisce Cronache di frontiera, la collana che la casa editrice laNuovafrontiera ha deciso di dedicare interamente al giornalismo narrativo.

Narrazioni giornalistiche, dunque, che richiedono una precisione chirurgica nella ricerca e nella verifica delle fonti, e insieme una sensibilità tutta letteraria nell’uso del linguaggio e delle strutture narrative. Giornalismo d’inchiesta, che tuttavia si legge come un romanzo. Apparentemente qualcosa di caotico, una massa magmatica e informe. Nei fatti, la semplice volontà di proporre un certo tipo di sguardo sul mondo. Abbiamo fatto due chiacchiere con Francesca Bianchi, curatrice insieme a Lorenzo Ribaldi della collana, che ci ha svelato come è nato il progetto: «Nel 2008 vivevo in Spagna e mi capitò di leggere nel supplemento Babelia un articolo dedicato al giornalismo narrativo in America Latina. Lo trovai molto interessante e pensai che in Italia una cosa del genere sarebbe stata utile quanto impossibile. Qualche tempo dopo trovai in libreria uno dei libri che venivano citati in quell’articolo, Sexografías di Gabriela Wiener. Dopo averlo letto ho capito che non era solo utile ma necessario e così ho studiato e letto molto e ho iniziato a proporre il progetto a varie case editrici italiane. laNuovafrontiera, che stava elaborando un’idea simile, ha subito accolto la mia proposta».

Come sapete, l’obiettivo di DietroLeQuarte è scoprire, per ogni editore, quel qualcosa in più, quel quid che lo rende assolutamente inconfondibile nella marea editoriale che giornalmente si riversa in libreria: in questo caso non potevamo che occuparci di Cronache di frontiera, la scelta più innovativa di un editore da sempre teso alla ricerca: «seguiamo le novità di questo genere letterario sul mercato editoriale in lingua spagnola e portoghese, ma non solo. Cerchiamo di dare spazio sia alla tradizione (Rodolfo Walsh, Alma Guillermoprieto) sia alle nuove voci che si stanno alzando dal continente (Gabriela Wiener) e che hanno suscitato un rinnovato interesse per questo genere letterario».

Inaugurata circa un anno fa, la collana raccoglie la lezione di Truman Capote, Tom Wolfe, lo stesso David Foster Wallace, filtrandola con le successive contaminazioni latinoamericane: un nome su tutti è quello di Gabriel García Márquez, senza dimenticare poi figure come Juan Villoro e Martín Caparrós, attualmente tra i maggiori portavoce del genere. Un genere, quello delle crónicas, che rispecchia più che mai la contemporaneità. Come le informazioni e la quantità di stimoli ai quali siamo quotidianamente sottoposti si sono fatte molteplici e sempre meno definibili, anche le modalità di narrazione del reale si sono trovate a ibridarsi tra loro: «Le nostre cronache sono un genere ibrido, mutante, composto da ingredienti tipici del romanzo, del reportage giornalistico, del racconto, del saggio… che “mescolati” insieme danno vita a un testo che va oltre la mera rappresentazione della realtà. Una realtà che esplora frontiere sconosciute: quelle tra nazioni, quelle interne alle grandi città, ai piccoli paesi. Le Cronache di frontiera attraversano frontiere geografiche e letterarie».

Il tutto rientra però con impeccabile coerenza nel progetto fondante della casa editrice: l’interesse per la letteratura di lingua spagnola e portoghese, con una particolare attenzione all’America Latina.

Andiamo quindi a scoprire i titoli che hanno animato il primo anno del progetto.
Cronache di frontiera non poteva che aprire i battenti rendendo omaggio a uno dei maestri e fondatori del genere del giornalismo narrativo: Rodolfo Walsh, con l’indimenticabile testimonianza di Operazione Massacro. Pubblicato nel 1957, il libro racconta l’inchiesta svolta dall’autore in seguito all’uccisione di un gruppo di civili innocenti ad opera della giunta militare golpista. Un pezzo di storia che brama per venire alla luce, e che costerà la vita al suo autore, tingendosi oggi di una nuova attualità.

Segue Cronache da un continente che non c’è, volume che raccoglie i migliori reportage sull’America Latina scritti da Alma Guillermoprieto dagli anni Ottanta a oggi. Messicana trapiantata negli Stati Uniti, la Guillermoprieto si dedica da più di trent’anni a raccontare il suo continente ai lettori statunitensi, affrontando le tematiche più varie: dalle figure di Fidel Castro ed Evita Perón alla parabola di Sendero Luminoso in Perù, fino alle incursioni nella politica di Mario Vargas Llosa.

Terzo e più recente titolo della collana è Corpo a corpo di Gabriela Wiener, che vi avevamo già introdotto qui, e che contiene tredici brillanti «storie di giornalismo gonzo», che indagano gli aspetti meno esplorati delle società latinoamericane e non solo. Tra carceri, locali per scambisti e le profondità della selva amazzonica, la Wiener scioglie una serie di tabù sulla concezione del corpo, del sesso e della donna, testando sulla propria pelle tutte le situazioni di cui poi scriverà.

Le novità però non sono finite: «in questo momento stiamo lavorando a un libro che ha tutte le carte per diventare un caso editoriale, un “libro che scotta”, ci anticipa Francesca. «Questo libro è un esempio perfetto della qualità letteraria del giornalismo narrativo, scritto da un giovane giornalista che è degno erede di Rodolfo Walsh, e come tale verrà promosso, senza gonfiare il caso perché non è necessario». 

Non vediamo l’ora di scoprire di che cosa si tratta, e di tenervi aggiornati sulle prossime uscite. Nel frattempo, grazie a Francesca Bianchi per le anticipazioni.

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