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Cinema

“Batman V Superman: Dawn of Justice”
di Zack Snyder

La nascita di un nuovo universo cinematografico

di Francesco Vannutelli / 29 marzo

La notizia di un film che avrebbe fatto incontrare – e scontrare – Batman e Superman, due dei supereroi più amati di sempre, sia nei fumetti che al cinema, era stata una di quelle poche novità capaci di scuotere davvero l’attenzione del pubblico in questo periodo di sequel, prequel, reboot e franchise cinematografici. Batman V Superman: Dawn of Justice è arrivato nelle sale accompagnato da un carico di curiosità unico. Dopo quello di Christian Bale c’è un nuovo Batman, Ben Affleck, dopo le perplessità di Man of Steel, torna il Superman di Henry Cavill. Perché i due si scontrano? Che c’entra Wonder Woman che si vede nel trailer? Zack Snyder ha preso tutta la sua estetica da videogame e l’ha messa al servizio definitivo del veicolo targato DC che porterà gli spettatori a perdersi in un nuovo universo cinematografico.

Si entra da Metropolis, la città di Superman/Clark Kent, diciotto mesi dopo lo scontro con i kryptoniani che ha praticamente distrutto ogni cosa. Dall’altra parte della baia, a Gotham, Bruce Wayne/Batman si interroga sul potere immenso dell’alieno. Può essere una minaccia molto più che una speranza per l’umanità, e forse bisogna trovare il modo di fermarlo.

La DC sta provando a recuperare al cinema il tempo perso, rispetto alla Marvel, con la trilogia cinematografica di Batman firmata da Christopher Nolan, momento altissimo del cinema a fumetti, ma in assoluto un progetto a sé, non pensato per inserirsi all’interno delle logiche di universi cinematografici che adesso dominano il mercato. Erano grandi film, quelli di Nolan, hanno incassato moltissimo, hanno cambiato tante cose nel modo di fare cinecomic, ma non lasciavano una traccia per sviluppi ulteriori e paralleli (salvo forse il finale di Il cavaliere oscuro: Il ritorno che faceva immaginare un’evoluzione per Robin).

Nel 2013 Man of Steel di Zack Snyder, prodotto da Nolan, ha re-introdotto al cinema l’altro personaggio chiave dei fumetti DC: Superman. Le cose sono andate in maniera molto diversa rispetto a Batman. Ovviamente gli incassi sono stati altissimi, l’accoglienza della critica, e del pubblico, molto più perplessa. Mentre la Marvel trebbiava un successo dopo l’altro con il suo universo cinematografico in continua espansione, dagli Avengers fino ai Guardiani della galassia, in casa DC/Warner devono aver pensato che fosse arrivato il momento di accelerare un po’ il passo se non volevano restare troppo indietro. Arriva la premessa esplosiva: fare un film in cui Batman e Superman si scontrano. Sarà il seguito di Man of Steel, con un Batman completamente nuovo che non tiene conto di quello troppo cerebrale di Nolan. Non solo: il film servirà a introdurre tutto insieme il modo di casa DC, per fare da trampolino a tutti i progetti futuri.

Sono queste le premesse di Batman V Superman: Dawn of Justice. Annunciando il film alla stampa, la DC ha comunicato di aver messo in cantiere una serie di film da qui al 2020 per portare sul grande schermo tutti i suoi personaggi più famosi. Di recente si è anche aggiunto il progetto per un nuovo film di Batman affidato interamente a Ben Affleck.

L’attenzione di tutti, quando si è iniziato a parlare dell’incontro tra Batman e Superman al cinema, è andata subito alla prima parte del titolo e all’idea di scontro che quella “V” porta con sé. In verità c’è da concentrarsi esclusivamente sulla seconda parte, su quel Dawn of Justice che annuncia la nascita della Justice League, il supergruppo di supereroi DC in arrivo al cinema nel 2017.

Tutto il film di Snyder non è nient’altro che uno spot pubblicitario per i prossimi cine-comic, o un episodio pilota in stile serie tv, per essere più generosi. Tutto l’impegno del regista, degli sceneggiatori Chris Terrio e David Goyer, è rivolto alla costruzione dell’universo cinematografico DC, sommando una sopra l’altra tracce e anticipazioni del mondo che inizia a essere costruito. Alla fine, con tutta l’attenzione rivolta ai film che verranno, Batman V Superman finisce per diventare quasi secondario. L’intrattenimento c’è, lo spettacolo pure, c’è troppa computer grafica e ci sono troppe cose già viste, soprattutto per quanto riguarda i nemici. A mancare completamente è una trama, una coerenza narrativa, un’evoluzione psicologica dei personaggi che sia credibile e seria, con dei momenti che sono a dir poco irritanti. Il problema principale è stato quello di voler concentrare in un unico film materiale sufficiente per farne cinque. 

Sulla carta, le suggestioni di Batman V Superman sono tante e sono interessanti, a partire dall’unico elemento che è collegato in maniera diretta con il precedente film della DC, Man of Steel, ossia la scoperta dell’esistenza di Superman nel mondo e la ricerca delle autorità di un modo per confrontarsi con la sua presenza. È un dio? È una minaccia? Si poteva tranquillamente fare un Man of Steel 2 per elaborare queste informazioni, come si poteva fare un Batman nuovo per introdurre il Bruce Wayne di Ben Affleck, più vecchio e stanco e spaventoso di qualsiasi altro uomo pipistrello visto finora, con un passato di sofferenza che si intuisce dalla casa di famiglia distrutta, dai segni del passaggio devastante di Joker nella sua vita. Si poteva costruire meglio Lex Luthor, di cui si riesce solo a intravedere il potenziale messo a disposizione da Jesse Eisenberg, portandone un pezzo alla volta nei film. Si potevano, e si dovevano, fare molte cose con più calma.

Se la Marvel è arrivata agli Avengers un po’ alla volta, un film dopo l’altro, un supereroe dopo l’altro, la DC ha voluto invece accelerare, creando il suo universo con un big bang unico scatenato dallo scontro tra Batman e Superman. Alla fine, forse, si potranno capire i dettagli di questa esplosione solo fra molti anni. 

(Batman V Superman: Dawn of Justice, di Zack Snyder, 2016, azione, 154’)

 

LA CRITICA - VOTO 5,5/10

Sforzandosi al massimo per creare un nuovo universo cinematografico nel minor tempo possibile, Batman V Superman: Dawn of Justice finisce per vanificare tutto quello che sembrava offrire di interessante in una somma confusa di suggestioni, idee e promesse per il futuro.