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Musica

“CIGARETTES AFTER SEX”
DEI CIGARETTES AFTER SEX

Tra hype, ambient e anni ottanta

di Giada Ferraglioni / 7 luglio

Prima ancora di essere il nuovo campione d’esordi, Greg Gonzalez è un eccellente creatore di atmosfere. Se è domenica mattina, se fuori piove e se state pensando a come uscire dal disastro emotivo della sera prima, Gonzalez e i suoi Cigarettes After Sex hanno scritto l’album perfetto per voi. L’omonimo Cigarettes Afer Sex forse non vi aiuterà a rimettere insieme i pezzi, ma la vostra danza di sigarette e caffè sembrerà trovarsi al posto giusto nel momento giusto.

Uscito il mese scorso, il disco è un finissimo ricamo di ambient pop e di tutto quello che il tramonto degli anni Ottanta ci ha melodrammaticamente lasciato in eredità – shoegaze e experimental compresi. Non che il lavoro della band di El Paso sia una sorpresa, anzi. Già il primo EP lanciato dai Cigarettes nel 2012 “EP I.”, aveva fatto salire l’hype alle stelle, e i successivi cinque anni passati a seminare i singoli del futuro primo album avevano provocato, tra i più attenti, quasi una febbre. Ed eccolo qui, Cigarettes After Sex, esattamente quello che ci aspettavamo di ricevere, dove i preannunciati richiami chill-out, a volte vaghi, a volte strutturali, giocano al rimpallo con i bassi e le chitarre acustiche più vicine allo slowcore e alle famiglie dell’indie ( late ‘80s e non).

E slowcore sono i testi malinconici e tristissimi, una vera e propria sigaretta solitaria dopo una disfatta irrevocabile. “K.”, “Sunsetz” e “Apocalypse” su tutte, break-up songs da manuale, ognuna con la stessa storia, ognuna con la stessa atmosfera – una monodimensionalità che è allo stesso tempo il pregio e la pecca dell’album.
“Youth and Dumb”, con un’intro dal rimando inquietante alla “Forever Young” degli Alphaville, è la traccia che chiude l’album ed è anche la più liricamente esplicita. È il tentativo di riprendersi da una tristezza devastante, un tentativo da “cheater” nelle terre dove le ragazze sono belle, sciocche, giovani e nude. Un tentativo che però, stando alla musica, è destinato risolversi in un’altra sigarette dopo il sesso.

I The National direbbero «feeling defeated», sentirsi sconfitti: questo è il mood universale che percorre l’intero album, senza muoversi mai dalle stesse corde sentimentali e musicali (anche i testi, in fondo, appaiono molto simili agli uni agli altri). Sicuramente Cigarettes After Sex è un bell’album d’occasione, ricco di momenti alti e di espedienti musicali ben riusciti, ma non va oltre la comfort zone di un’emozione definita in questo modo già decenni fa, e di cui i Mazzy Star solo sono uno degli esempi da poter fare.

LA CRITICA - VOTO 6.5/10

L’album d’esordio dei Cigarettes After Sex è un riuscito mix di tristezza e malinconia, in cui il monocromatismo delle dieci tracce è insieme limite e virtù.