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Cinema

Gli orsi siciliani di Buzzati

Su "La famosa invasione degli orsi in Sicilia"

di Francesco Vannutelli / 22 novembre

È un grande film, La famosa invasione degli orsi in Sicilia. Una piccola perla di animazione italiana, con produzione francese, che riesce a coniugare altissima qualità di disegno con una storia raffinata e ben scritta.

Presentato nella sezione Un Certain Regard dell’ultimo Festival di Cannes, e poi ad Alice nella città a Roma, il film parte dall’omonimo romanzo scritto e illustrato da Dino Buzzati nel 1945. Le illustrazioni originali, pubblicate a puntate sul Corriere dei piccoli a corredo del racconto, sono servite solo da spunto di riferimento per il film, che si evolve con uno stile personale di grande fascino.

Alle matite – e alla regia, e alla sceneggiatura insieme a Jaen-Luc Fromental e Thomas Bidegain – c’è Lorenzo Mattotti, fumettista e illustratore italiano al suo esordio sul grande schermo dopo una serie di collaborazioni che vanno da Eros del trio Antonioni–Won Kar-wai–Soderbergh al Pinocchio di Enzo d’Alò.

Leonzio è il re di una nazione di orsi che vive pacifica e beata sulle montagne siciliane. Quando suo figlio Tonio si perde, poco prima del letargo invernale, il re guida il suo popolo verso le valli degli uomini alla ricerca del cucciolo e di cibo per l’inverno. Il Granduca di Sicilia, però, affronta gli orsi sul campo di battaglia. Leonzio e i suoi dovranno misurarsi con mille avventure prima di ritrovare Tonio e il senso autentico della loro natura animale.

La storia dell’invasione viene raccontata dal cantastorie Gedeone e dalla sua assistente Almerina a un vecchio orso che svegliano inavvertitamente dal letargo nel loro viaggio verso Caltabellotta. Lo spunto della cornice narrativa colloca il film nella tradizione antica dei cantastorie siciliani, dando spessore a un racconto leggero ma carico di contenuti.

Si sente la presenza del romanzo di Buzzati, alle spalle, uno dei suoi libri forse meno ricordati e celebrati, ma non per questo opera minore.

La famosa invasione degli orsi in Sicilia rappresenta un’opportunità per il cinema d’animazione italiano, capace a intermittenza di proporre grandi film. Mattotti arriva all’esordio in età matura, a sessantacinque anni, ma può rappresentare una continuità ideale con gli interessanti lavori del napoletano Alessandro Rak L’arte della felicità e Gatta Cenerentola.

La produzione francese alle spalle garantisce il supporto di un’industria che ha saputo valorizzare negli ultimi anni una serie di grandi titoli, a partire da Kiriku e la strega Karaba del 1998 fino a straordinari esempi più recenti, come la coproduzione con Studio Ghibli per La tartaruga rossa.

Film come La famosa invasione degli orsi in Sicilia dimostrano che è possibile fare grande animazione senza i mega-budget di Disney e compagnia. Un film capace di divertire e ispirare i più piccoli, di affascinare e convincere i grandi.

Ottime le voci dei doppiatori, con Toni Servillo, Antonio Albanese e Corrado Guzzanti. Fa tenerezza il cameo vocale del grande Andrea Camilleri per l’orso anziano.

 

(La famosa invasione degli orsi in Sicilia, di Lorenzo Mattotti, 2019, animazione, 83’)

 

LA CRITICA - VOTO 7/10

La famosa invasione degli orsi in Sicilia conferma la possibilità di un grande cinema di animazione italiano, anche se di produzione francese.