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Cinema

“Buongiorno Papà” di Edoardo Leo

di Giuliana Pagliari / 14 marzo

Secondo lavoro di regia per Edoardo Leo, Buongiorno Papà riprende un tema, quello del passato che ritorna, già presente nella sua opera di esordio di tre anni fa, 18 anni dopo, seppure con modalità ed esiti molto diversi. Il passato irrompe nel presente e mette il protagonista davanti a un bivio drastico.

Andrea (Raoul Bova) è un quarantenne che rispecchia completamente l’immagine dell’uomo di successo dei nostri giorni. È bello, single, disinvolto; ha una carriera affermata, un loft arredato impeccabilmente, una Porsche fiammante, frequenta le discoteche e si abbandona a una serie di avventure sentimentali che non durano mai più di una notte. Vive con l’amico Paolo (Edoardo Leo), disoccupato alla ricerca della propria identità, con il sogno nel cassetto di organizzare feste per bambini, che ricopre il ruolo dell’amico “scemo”, (come ammette lui stesso in una scena: «Il ruolo del figo era già occupato, ho preso l’altro»), quasi una spalla involontaria, nonché la fondamentale seppure inascoltata coscienza del protagonista.

Tutto cambia quando una mattina Andrea trova alla sua porta Layla (Rosabel Laurenti Sellers), una ragazzina dai capelli viola che gli annuncia di essere sua figlia e di aver appena perso la madre per una malattia. L’adolescente è accompagnata da Enzo (Marco Giallini), nonno rock con capelli lunghi e tatuaggi, musicista degli Enzo e i Giaguari che vive in un camper e la notte sogna i New Trolls. Inizia così una convivenza forzata, attraverso la quale Andrea viene catapultato in una realtà completamente nuova e sconcertante, fatta di pasti di famiglia, musica rock all’alba, colloqui con i professori, in particolare con Lorenza (Nicole Grimaudo), professoressa di Scienze Motorie che avrà un ruolo centrale nel percorso di crescita di Andrea; per non parlare delle incomprensioni più che ordinarie fra adolescenti e genitori, seppure a volte si stenti a capire chi sia il vero adolescente e chi il genitore. L’eterno ventenne si trova insomma a fare i conti con le proprie responsabilità e finalmente dovrà occuparsi di qualcun altro oltre che di se stesso, prendersi cura di questa ragazzina che continua incessantemente a scattargli foto e cercare di conoscerlo un po’.

Buongiorno papà è una commedia sulla crescita, quasi più complicata per Andrea che per Layla, sulla paternità e sulla difficoltà di costruire rapporti veri nella società odierna, come dimostra la scritta che campeggia nel salone del protagonista: «I am mine», che rispecchia perfettamente la filosofia attuale del bastare a se stessi, senza aver bisogno di famiglia, amici e relazioni stabili di alcun tipo. E infatti è proprio l’unica persona che è sempre rimasta accanto ad Andrea nonostante tutto, Paolo, a salvarlo, a svegliarlo dalla vita superficiale che ha portato avanti finora, a farlo sbattere violentemente contro le responsabilità di padre che Andrea continua a fuggire. È Paolo infatti che, accogliendo Layla ed Enzo nella propria quotidianità, aiutando Layla nei compiti e ascoltando le sue confidenze e le sue paure, riesce a costruire quel ponte necessario per far capire ad Andrea che sua figlia, lungi dall’essere il problema che lui pensa, «è in realtà la cosa più bella che gli potesse capitare».

Un cast perfettamente amalgamato, fra cui una divertentissima Paola Tiziana Cruciani, Ninni Bruschetta, e Mattia Sbragia, che regala a questa commedia momenti di grande ironia ma anche di ragionata riflessione, senza mai risultare scontata grazie alla scelta di modalità originali con cui sviluppare il soggetto. Per quanto Raoul Bova stupisca con un credibilissimo quarantenne superficiale e innamorato di se stesso, meritano particolare menzione le interpretazioni dei due attori non protagonisti che tengono insieme il filo del film con magistrale bravura. Da una parte Edoardo Leo, a suo agio nel ruolo dell’amico timido e insicuro ma tutt’altro che scemo, e di gran lunga più maturo di Andrea, dall’altra Marco Giallini, credibilissimo fricchettone, che rifiuta di essere chiamato nonno, eppure mostra tutta la sua saggezza dispensando consigli utili e sensati a tutti i personaggi.
(Buongiorno Papà, regia di Edoardo Leo, 2013, commedia, 109’)