Flanerí

Varia

“Black Mirror”, la seconda stagione

di Mirko Braia / 20 marzo

Nel 2011 ha stupito la Gran Bretagna. Lo scorso inverno, con un po’ di colpevole ritardo, è finalmente giunto anche in Italia. Stiamo parlando di Black Mirror, uno dei migliori show televisivi di questi ultimi anni, brillante parto della mente di Charlie Brooker. Sul finire del 2012 vi avevamo presentato i primi tre episodi, e adesso è il momento della seconda stagione: Sky Cinema questa volta non ha ripetuto i vecchi errori, mandandola in onda giusto ieri sera nella sua interezza, a un solo mese di distanza dalla premiere inglese.

In molti siamo stati in spasmodica attesa, soddisfatti ma non appagati da tre storie appassionanti, sconvolgenti ma persino troppo corte proprio per via del coinvolgimento creato negli spettatori. Brooker si è trovato di fronte a uno dei momenti più difficili per un produttore e scrittore televisivo: spesso capita di vedere un calo di qualità in una serie in grado di raggiungere grande successo con la sua prima stagione. Le aspettative dei fan si fanno alte, l’idea è stata già presentata e quindi perde quell’alone di novità in grado anche di fare la differenza. La seconda serie di Black Mirror è riuscita quindi a replicare quanto già fatto vedere? Mai come in questo caso la risposta sta soltanto nel gusto del pubblico.

Questi tre nuovi episodi infatti sono stati di grande impatto come i precedenti, assolutamente originali e a tratti sorprendenti, ma vi spiegheremo tutto pian piano. Nel presentarvi le tre storie non seguiremo l’ordine italiano ma quello di Channel 4. Sky Cinema ha pensato bene di anticipare la terza per un motivo particolare, ma penso sia il caso di lasciare il “meglio” per ultimo.

Già da “Torna da me” si ha quel senso di continuità nel vedere che siamo ripartiti da dove avevamo lasciato, e quindi ancora una volta ci dobbiamo calare nelle singole realtà presentate nei vari episodi. Se siete particolarmente attivi su Facebook, Twitter e avete lasciato molti file ai posteri potreste pensare seriamente a cambiare attitudine dopo questi 50 minuti. Ricordate infatti che tutto ciò che lasciate su internet sarà per sempre una traccia di voi, anche dopo la vostra morte. Elaborare un lutto non è mai facile, ma si può cercare la soluzione in un software in grado di riprodurre personalità e voce del caro estinto grazie alla sua storia telematica? E chissà cosa potrebbe succedere quando una voce prodotta digitalmente non dovesse bastare più…

Lo scenario appena presentato è forse il più inverosimile di questa stagione. “Orso Bianco” sembra decisamente più inquietante nella sua atmosfera, ma paradossalmente più aderente alla nostra realtà. Il soggetto si sposta su Victoria, una donna che si risveglia in una camera senza riuscire a ricordare niente del suo passato. Uscita di casa troverà una situazione ben peggiore: ogni essere vivente incontrato non le rivolge nemmeno la parola, limitandosi a filmarla o fotografarla con il suo cellulare, mentre un gruppo di psicopatici la insegue cercando di ucciderla. E questo è solo l’inizio.

Ma vi avevamo detto di attendere il terzo episodio, e un motivo c’era. Chissà se Brooker si è reso conto di non aver creato un mondo “irreale” questa volta. Pensate a un personaggio comico della televisione. Seguitelo nel suo movimento diffamatorio contro un leader in piena campagna elettorale e nel suo tentativo di svegliare le coscienze sull’attuale classe politica. Adesso attendete il suo trionfante ingresso tra i candidati per l’elezione sotto la spinta del pubblico di Youtube, di internet e di tutti quei cittadini stanchi del solito vecchiume.

Avete appena letto in poche righe la trama di “Vota Waldo!”. E forse da italiani vi è suonato qualche campanello. Gli inglesi sembrano non aver apprezzato particolarmente questa storia, trovandola forse più debole delle altre due, ma non c’è dubbio che da queste parti possa essere recepita in ben altro modo. Per questo motivo probabilmente Sky Cinema ha deciso di anticiparla e mandarla in onda per prima.

Tra i personaggi spicca il candidato Liam Monroe, l’uomo più bersagliato da Waldo. Se le sue accuse vi sembrano familiari i riferimenti potrebbero non essere del tutto casuali: Brooker infatti ha commentato con parole non proprio d’elogio le ultime “imprese” di Silvio Berlusconi, ed è facilmente ipotizzabile che siano state ispirazione per il personaggio di Monroe.

Ad ogni modo il grande successo di Black Mirror è indiscutibile, e oltreoceano Robert Downey Jr. ha addirittura opzionato “Ricordi Pericolosi” (ultimo episodio della prima serie) per realizzarne un film prodotto con la Warner Bros. Un altro attestato, se mai ce ne fosse bisogno, della qualità di un prodotto tra i migliori presentati questi ultimi tempi.