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Roberto Herlitzka in “Il soccombente” di Thomas Bernhard

di Francesco Bove / 18 aprile

Il soccombente è un romanzo di Thomas Bernhard del 1983 e racconta la relazione, fittizia, tra il pianista Glenn Gould, Wertheimer e lo stesso Bernhard. I tre sono arrivati al Mozarteum salisburghese per partecipare a un corso di perfezionamento tenuto dal grandissimo Horowitz. Ma cosa accade? Gli altri due pianisti, di fronte al grandissimo talento di Gould, si sentono inferiori e, quindi, credono che sia meglio per entrambi abbandonare il pianoforte per dedicarsi ad altro. Avvertono sulla propria pelle il senso del fallimento e Wertheimer, nel momento in cui Gould lo definisce «il soccombente», sente addosso tutto il peso dell’insuccesso che lo trascinerà dritto verso il suicidio, sia artistico che fisico. L’io narrante, invece, definito dallo stesso Gould come «il filosofo»si confronterà con l’altro da sé in un soliloquio necessario per superare quest’ossessione lancinante ma anche per ricordare un periodo che ha segnato irrimediabilmente la sua vita.

Lo spettacolo ruota tutto attorno a Roberto Herlitzka, meraviglioso e volutamente sottotono, affaticato e pensoso, che interagisce con alcuni fogli posti su dei leggii, vecchi appunti di una vita ma anche la bozza del romanzo “in fieri” sulla figura di Glenn Gould. Una donna, posta al centro della scena su di una sedia si muove all’interno di una ragnatela mentale, è una figura totalmente spersonalizzata che ostacola, di volta in volta, il flusso verbale del protagonista.

La regia è davvero essenziale, d’ordinanza, costruita attorno alla figura dell’io narrante, che non aggiunge né toglie niente al complesso.

Per carità, è difficilissimo adattare il Bernhard romanziere al teatro, il suo stile è complesso, stratificato, i suoi testi ruotano sempre attorno a uno stesso concetto, che viene sviscerato e, al contempo, riempito di tanti altri concetti costruendo delle vere e proprie matrioske. Geniale Bernhard, un po’ meno Cappuccio che si è limitato a rendere un’idea su di un palco.

Nel complesso, però, Herlitzka è in parte e riesce a immergere lo spettatore all’interno del suo delirio.
 

Il soccombente
di
Thomas Bernhard
riduzione di Ruggero Cappuccio
regia di Nadia Baldi
con Roberto Herlitzka e Marina Sorrenti.

Prossime date:
16-21 aprile – Teatro Nuovo di Napoli