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Libri

“Ogni maledetto lunedì su due” di Zerocalcare

di Chiara Fratantonio / 23 maggio

Stando a quanto scritto sulla homepage del loro sito web, forse non se l’aspettavano, quelli di BAO Publishing, che il terzo libro di Zerocalcare sarebbe letteralmente svanito dalle fumetterie e dalle librerie italiane solo pochi giorni dopo l’uscita, entrando a pieno titolo in svariate classifiche dei libri più venduti della settimana. Forse non si aspettavano che, insieme alla sesta ristampa de La profezia dell’armadillo (luglio 2012) e alla quinta di Un polpo alla gola (luglio 2012), avrebbero dovuto ordinare di gran corsa anche la prima ristampa di Ogni maledetto lunedì su due, disponibile dal 3 maggio e di cui abbiamo ricevuto subito (a questo punto possiamo dirlo) preziosa copia.

Non se lo aspettavano perché, come molti di voi già sapranno e come si intuisce facilmente dal titolo, Ogni maledetto lunedì su due raccoglie le strisce che sono state pubblicate ogni due lunedì (o quasi) a partire dal 9 dicembre 2011 e sono ancora online sul blog di Zerocalcare.

Delle strisce vi avevamo già parlato qui, e tuttavia, il successo del libro è chiara dimostrazione del fatto che un volume quando è di carta e puoi sfogliarlo veramente è un’altra cosa, anche se si tratta di «storielle» e «disegnetti», come Michele Rech (vero nome del fumettista tosco-romano) è solito ricordare nelle sue presentazioni. Con la faccia imbarazzata e incredula di uno che non ha ancora capito dove si trova e perché, Zerocalcare risponde con spontaneità e ironia a decine e decine di domande, curiosità e appunti divertenti di un pubblico numerosissimo e appassionato che dimostra conoscenza enciclopedica di tutte le sue vignette. Per poi, come di consueto, prestarsi per ore intere a disegnare un personaggio a scelta sulle copie dei libri acquistati da centinaia di presenti con il buon numeretto da salumeria in mano che, nell’attesa, non resistono e iniziano a leggere. («Fino a 10 ore consecutive sono rodato»,  ci ha raccontato Michele in un’intervista).

L’antologia presenta però un’esclusiva: tra le 213 pagine ne sono state inserite quasi cinquanta inedite e bellissime, colorate da Sara Basilotta. Si inizia proprio dall’input che ci dà la copertina, con Zerocalcare e il suo inseparabile amico immaginario/alter-ego/consigliere armadillo invisibili nel buio e aggrappati a un pezzo di legno a mo’ di Jack e Rose dopo l’affondamento del Titanic.

 

 

A rompere la monotonia di un’attesa ironicamente brechtiana intervengono i ricordi della vita sulla nave improvvisamente interrotta, ma che è presente e protagonista anche quando si è nel bel mezzo di un naufragio, con quel sapore nostalgico e agrodolce a cui le strisce del lunedì, raccolte nell’antologia, ci hanno abituato.

Con la sua vita da «trentenne che non può dirsi trentenne», infatti, Zerocalcare si fa portavoce geniale di un gruppo molto ampio di giovani insoddisfatti e senza punti di riferimento, condannati al ricordo di un tempo meraviglioso in cui si condividevano gli auricolari per ascoltare la musica in treno, uno ciascuno, e in cui film e cartoni animati creavano aspettative su futuri eroici in cui avrebbero trionfato giustizia, saggezza e temperanza.

 

 

Ci sono le bollette da pagare, il corridoio freddo e senza termosifoni, i viaggi in treno, lunghi e insopportabili, Internet, croce e delizia delle nostre giornate, le lavatrici da stendere, i genitori al telefono, l’incubo della pensione che non avremo mai. E poi ci sono Falkor, Bruce Harper, fedele amico di Holly e Benji, Dawson Leery, Lady Cocca di Robin Hood, la piccola Annette di Là sui monti con Annette, Kurt Cobain, l’intramontabile Maestro Yoda e un’urlante Margaret Thatcher, simbolo del dovere e del rigore.

Personaggi recuperati dai mondi più disparati vengono di volta in volta scelti per rappresentare un amico, un conoscente, una comparsa della storia o – ed è questa la caratteristica più spiccata dello stile di Zerocalcare – una sensazione, uno stato d’animo o un particolare valore che viene trasmesso efficacemente proprio perché diventa un’apparizione quasi fantasmagorica che si materializza accanto al povero protagonista.

Il corredo di simboli si costruisce e fa leva sui ricordi e le sensazioni che hanno fatto parte dell’infanzia e dell’adolescenza di tutti i nati negli anni Ottanta e che, proprio contrapposti al fiume di informazioni fulminee ed evanescenti che siamo abituati a ricevere oggi, continuano a essere mostri sacri e intoccabili e continuano a regalarci momenti esilaranti.

 

 

(Zerocalcare, Ogni maledetto lunedì su due, BAO Publishing, 2013, pp. 216, euro 16)