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Libri

“Sunnyside” di Glen David Gold

di Gianluca Di Cara / 26 agosto

Sunnyside di Glen David Gold è un voluminoso romanzo che non lascia alternative: o lo si ama, o lo si odia. Corposo, denso, cerca di focalizzarsi sulla figura di Charlie Chaplin e sul suo genio, ma non riesce del tutto nel suo intento. Tutto inizia quando, nel 1916, Chaplin viene avvistato in oltre ottocento posti contemporaneamente in tutto il mondo. Tra questi, il faro dove vive Leland Wheeler, che lo scorge su una barca in preda a una tempesta appena qualche istante prima che il natante si schianti sugli scogli, colando a picco. Il capitolo successivo ci narra di una scena di isteria di massa: Chaplin è atteso in molteplici località di tutti gli Stati Uniti e il suo mancato arrivo crea notevoli tumulti, rivoluzioni di piazza degne dei migliori colpi di stato. Durante uno di questi, l’ingegnere Hugo Black viene colpito da un pugno e tramortito. Proseguendo nella lettura, ecco la storia della madre di Leland, quindi quella del padre, Wild Duncan Cody, uno scadente imitatore di Buffalo Bill. Ed ecco poi apparire la famiglia imperiale tedesca, il Kaiser Guglielmo e tutti i suoi figli, che si recano allo spettacolo di Wild Duncan. In tutto questo, la vita di Chaplin, la prima guerra mondiale, annotazioni sulla convenienza dell’interventismo, piccoli e grandi eccessi del genio dell’attore, piccoli e grandi screzi con la sua rivale di sempre, Mary Pickford, ci intrattengono durante la lettura.

La presenza di un incredibile numero di personaggi secondari, di descrizioni a tratti eccessive, di approfondimenti non necessari che sembrano piuttosto un esercizio di stile e l’apparente incapacità dell’autore di trattenersi dall’aggiungere nuovi aspetti e nuove circostanze a un romanzo di cui, stringi stringi, è difficile riuscire a tracciare con sicurezza la trama fanno sì che il lettore si trovi davanti due possibili scenari: 648 pagine insormontabili, difficili da buttare giù, una sorta di matassa di cui risulta complicato, se non impossibile, trovare il bandolo, o un grandioso romanzo che ricrea quell’America della prima metà del secolo scorso che oggi ha un forte richiamo sul pubblico e che è talmente ricca di avvenimenti da riuscire a non lasciare mai spazio alla noia.

La sensazione che prevale leggendo le pagine di Gold, comunque, è la curiosità: curiosità di proseguire nella lettura e vedere dove l’autore ha intenzione di portarci. Ciò che però dobbiamo lasciare da parte, riporre accuratamente in un cassetto, è l’aspettativa: non abbiamo senz’altro davanti un romanzo “tradizionale”, ma un tomo che con il suo essere sopra le righe può anche deluderci. Non è certo un libro da lettori medi, né un libro adatto a chi cerca un break dalle attività quotidiane per rifugiarsi tra delle pagine “amiche” – se è questo quello che state cercando, lasciate perdere, va decisamente oltre le vostre necessità.

 

(Glen David Gold, Sunnyside, trad. di Daniela Liucci, LiberAria, 2013, pp. 648, euro 22)