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“Servo di scena” di Ronald Harwood

di Francesco Bove / 21 novembre

Servo di scena di Ronald Harwood è una pièce sul teatro ed è, a tutti gli effetti, una critica e un atto d’amore verso quest’arte.

L’allestimento proposto da Franco Branciaroli, coadiuvato dalla scenografia su due piani creata da Margherita Palli, riprende fedelmente il testo mettendo in risalto, ancor di più, l’aspetto meta-teatrale.

Il testo, immaginato per grandi attori istrionici, è perfetto per Franco Branciaroli, che ha costruito una messa in scena perfetta, organica e ritmica grazie a un cast di alto livello. Tommaso Caldarelli è il servo di scena Norman, fedele a Sir Ronald, interpretato dallo stesso Branciaroli, capocomico di una compagnia di teatro shakespeariano, ormai spossato e a fine carriera.

È il 1942, in Gran Bretagna, fuori dal teatro ci sono le bombe, la situazione è pericolosa e, in più, Sir, qualche ora prima di salire sul palco, è colpito da frequenti amnesie. La compagnia decide di sospendere lo spettacolo ma la testardaggine di Norman impedisce questa soluzione e il Re Lear, così come programmato, va in scena. Non mancheranno tensioni e colpi a sorpresa, sino al finale drammatico.

Perché Norman vuole per forza di cose rappresentare lo spettacolo? Per un puro atto di devozione nei confronti di Siro per una miope ostinazione? Intanto la vita della compagnia va avanti e lo spettatore assiste, da voyeur curioso, al dietro le quinte, ai retroscena nascosti al grande pubblico, a partire dal momento del trucco fino alla vestizione. Anche lì, tra litigi, atmosfere tese e incomprensioni, c’è la magia del teatro, quel teatro fatto di passioni e mestiere. Solo il servo di scena, figura di raccordo tra il grande maestro, ormai anziano, e il resto della compagnia, può far andare avanti lo spettacolo.

In Servo di scena si rappresenta la finzione della finzione teatrale, si mostrano i vari strati del teatro. La finzione dell’arte di fare spettacolo si unisce alla finzione dei sentimenti (Milady, moglie di Sir, appare disinteressata mentre Madge, direttrice di scena, è segretamente innamorata di Ronald) fino ad attorcigliarsi, nel secondo atto, attorno alla messa in scena del Re Lear e alla figura del dresser che conosce ogni singolo aspetto della personalità del capocomico. Sarà lui a rendere possibile l’ultima recita del grande attore.


Servo di scena
di Ronald Harwood
traduzione Masolino D’Amico
regia Franco Branciaroli
con Franco Branciaroli e Tommaso Cardarelli,
e con Lisa Galantini, Melania Giglio, Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Valentina Violo


Prossime date:

Napoli – Teatro Bellini, dal 19 al 24 novembre 2013
Pistoia – Teatro Manzoni, dal 7 al 9 marzo 2014
Catania – Teatro Ambasciatori, dal 10 al 14 aprile 2014