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“Memorie di un vecchio cialtrone” di Roland Topor

di Fabrizio Miliucci / 14 marzo

Chi ha ispirato Mondrian a dividere la tela in forme geometroche esatte? Chi ha inventato il cubismo? Chi ha favorito il surrealismo?

Memorie di un vecchio cialtrone (Voland, 2013) racconta una storia alternativa del Novecento, in cui il protagonista si muove come un Forrest Gump ante litteram propiziando le più importanti avanguardie tecniche e artistiche, mentre da del tu a Picasso e Gertrude Stein.

Precipitato nello squallore di una camera negli scantinati dell’hotel dove lavora come sguattero, dopo un’infanzia agiata e piena di promesse, il protagonista di queste memorie è un enfant prodige della pittura, dotato di un talento esuberante che tuttavia necessita di tecnica, duro lavoro e soprattutto fortuna. Con l’inseparabile compagno Franz K. parte allora alla volta di Parigi, dove conoscerà e frequenterà i più grandi artisti del secolo. Di lì in avanti la sua sarà una carriera folgorante, ricca di luci e ombre ma in costante ascesa, e la fortuna sarà tutt’altro che avara di incontri e momenti memorabili.

Con uno stile veloce e pungente, Roland Topor ci porta nella sua autobiografia ideale, lungo tutto il corso del secolo decimonono, il grande iceberg che ci siamo lasciati alle spalle da quattordici anni. Puntando tutto sulla forza della citazione e dell’allusione, questo semi sconosciuto (da noi) artigiano della creazione ci porta con sé nelle avventure picaresche del cialtrone a cui presta la voce. Presentatoci ufficialmente alla fine del viaggio da uno scritto di Carlo Mazza Galanti, «L’arte sottile della brutalità», ci troviamo di fronte un artista talentuoso e disturbante, anti-accademico, dispotico e fragile, impegnato in ogni campo dell’arte.

Roland Topor (1938-1997) ha collaborato con Federico Fellini e Roman Polanski (L’inquilino del terzo piano è tratto da un suo romanzo) e ha fondato il “movimento panico” insieme a Jodorowsky e Arrabal. Ora Voland ci propone, con questo Memorie di un vecchio cialtrone, la conoscenza più profonda di una voce così originale nel panorama del secondo Novecento francese.

(Roland Topor, Memorie di un vecchio cialtrone, a cura di Carlo Mazza Galanti, Voland, 2013, pp. 160, euro 14)