“La traversata” di Boris Biancheri

di / 24 luglio 2012

Eileen, «era, come si vede, poco portata alle cose terrestri e più adatta a quelle del cielo e del mare. L’acqua era infatti il solo luogo dove si sentiva veramente a suo agio. Appena la stagione lo permetteva andava a nuotare in mare», «e solo a immergervi i piedi provava piacere e sentiva sciogliersi i nodi che aveva nella testa e nel cuore». Giovane erede di una famiglia anglo-siciliana di Marsala, non particolarmente bella, né intelligente, almeno così sente dire attorno a sé dai professori e dai suoi stessi genitori. Non parla, non esprime giudizi, non coltiva amicizie, e persino il cane, regalatole per sopperire alla solitudine che sembra circondarla, non dimostra mai affetto esclusivo per la padroncina. Chiusa nel suo mondo silenzioso, come quando immersi sott’acqua tutta la realtà circostante improvvisamente si allontana, Eileen non è indifferente come appare, ma concentrata nella dimensione solitaria delle sue uniche passioni: la contemplazione della luna e il mare, nel quale nuota per ore, perché «nulla come nuotare allo sfinimento, dà il senso di essere vivi senza essere tenuti agli adempimenti della vita».

La traversata, pubblicato postumo da Adelphi, nella collana Biblioteca minima, faceva parte di un progetto letterario di quattro racconti (Racconti Elementari) del diplomatico Boris Bianchieri, scomparso appena un anno fa. Ogni testo prevedeva come tema di fondo uno dei quattro elementi naturali; così è anche in “Vento di Nord”, apparso sulla rivista Paragone. Elementari sembrano essere anche i protagonisti dei racconti, personaggi in apparenza semplici, sfuggenti, a tratti incomprensibili, ma che in realtà, pagina per pagina, si delineano e si scoprono abitanti di mondi fantastici, dove vivono senza l’ansia di affermazione, la smania di realizzazione dell’uomo comune. Eileen è una ragazza ingenua, cresce con i suoi sogni, non è interessata alla fama che le darà il conseguimento del record femminile della traversata della Manica e significativamente sparisce la mattina dei festeggiamenti in suo onore per raggiungere, in Svizzera, una comunità di amatori della luna, dove ritrova «la liquida pace» che la avvolgeva mentre nuotava nel mare di Sicilia.

Boris Biancheri, un uomo che ha ricoperto cariche diplomatiche di responsabilità, ambasciatore italiano a Tokio, segretario generale del Ministero degli Affari Esteri e presidente dell’ANSA fino al 2008 e scrittore di diversi libri di argomento geopolitico, stupisce con la leggerezza del suo narrare, racconta con parole semplici un personaggio singolare, che si forma e ci conquista mentre leggiamo, che sa di fantasia, ma in fondo è reale e con appena settantanove pagine lascia aperta la riflessione sulle infinite sfaccettature di questo mondo.


(Boris Biancheri, La traversata, Adelphi, 2012, pp. 76, euro 6)

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