[SongList] Musica e Storia (prima parte)

di / 15 marzo 2013

Ennio Morricone & Joan Baez – “Here’s to You (The Ballad of Sacco and Vanzetti)”

Immigrati negli Stati Uniti alla fine degli anni Dieci, Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti si conobbero nel 1916, quando entrambi iniziarono la militanza in un gruppo anarchico italoamericano di Plymouth. A seguito dell’intervento statunitense nella prima guerra mondiale tutto il gruppo si rifugiò in Messico per evitare la chiamata alle armi e rientrò negli Stati Uniti solamente al termine del conflitto. Il clima per gli anarchici non era però cambiato: dopo la vittoriosa rivoluzione bolscevica in Russia, anzi, i comunisti e più in generale i sovversivi – categoria generale all’interno della quale venivano fatti rientrare tutti coloro che erano, in un modo o nell’altro, scomodi per l’ordine costituito – erano guardati con ancor maggior sospetto in quella che passerà alla storia come la prima Red Scare: la paura rossa. Sacco e Vanzetti vennero inclusi, a loro insaputa, in una lista di sovversivi compilata dal Ministero della Giustizia: pedinati notte e giorno da agenti dei servizi segreti si attendeva solamente un pretesto per agire. Quel pretesto arrivò nel 1920: mentre i due italiani si apprestavano a fare un comizio che avrebbe dovuto far luce sull’assassinio da parte della polizia di un loro compagno anarchico, il tipografo Andrea Salsedo, Sacco e Vanzetti vennero arrestati dalle forze dell’ordine per possesso di armi e divulgazione di materiale propagandistico anarchico. Successivamente, mentre i due si trovavano già in carcere, ai loro capi d’accusa si sommò anche una rapina avvenuta a South Braintree, sobborgo di Boston, nella quale due persone erano rimaste uccise.

Il processo che i due italiani subirono fu ingiusto, chiaramente caratterizzato dalla volontà della politica americana di perseguire una politica del terrore nei confronti di tutti coloro che venivano ritenuti pericolosi per il sistema, tra i quali gli anarchici avevano storicamente un posto d’onore. «Police know how to make a man a guilty or an innocent. Against us is the power of police», canta Joan Baez. Nonostante le proteste che si levavano da più fronti – tra le più famose si ricordano quelle di Albert Einstein e Bertrand Russell ma è da notare che persino Benito Mussolini, che pur non aveva certo simpatie anarchiche, difese i due connazionali – i due vennero giustiziati sulla sedia elettrica il 23 agosto del 1927.

Esattamente 50 anni dopo, il 23 agosto 1977, il governatore del Massaschusetts, Michael Dukakis, emanò un proclama che assolveva i due uomini dal crimine, riabilitandone la memoria sotto ogni punto di vista. Il testo della canzone, usata nella colonna sonora del film Sacco e Vanzetti (1971) di Giuliano Montaldo, riprende le parole finali di un discorso tenuto da Vanzetti in difesa sua e del suo compagno.
 

Ambrogio Sparagna e Giovanni Lindo Ferretti – “Occitania”

La crociata contro gli albigesi, indetta da Papa Innocenzo III nel 1208, ebbe luogo tra il 1209 e il 1229 con ulteriori appendici nel 1244 e nel 1255, quando vennero conquistate dalle truppe reali francesi le inespugnabili fortezze di Montsegur e Queribus. La crociata venne indetta per estirpare l’eresia catara dai territori del sud della Francia, che si era radicata in particolare nella regione dell’Occitania. L’alleanza dei re francesi con il papato nelle operazioni militari nella parte meridionale del paese era di certo interessata in quanto sia Luigi VIII sia, in seguito, suo figlio e successore al trono Luigi IX, accrebbero enormemente, grazie alle conquiste crociate e alla fedeltà al Papa, i territori legati alla corona francese.

Rimane famosa la crudeltà con la quale l’esercito crociato represse e stroncò la resistenza catara nelle città francesi, esemplificata dalla risposta «Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi» data dall’abate Arnaldo di Citeaux, legato pontificio, ai soldati francesi che gli chiedevano come riconoscere un cataro da un buon cristiano in occasione della presa di Beziérs del 1209, in quello che passerà alla storia come massacro di Beziérs. Secondo alcune fonti la frase sarebbe attribuibile al capitano generale dell’esercito crociato Simone IV di Montfort, come appunto nel testo di Ferretti.
 

Crosby, Still, Nash & Young – “Ohio”

Il 30 aprile del 1970 il Presidente Nixon, all’interno dell’ampia cornice storica della guerra del Vietnam, ordinò l’invasione della Cambogia. Il paese cambogiano era già stato teatro di scontri e dei cosiddetti “bombardamenti segreti”, in quanto entrambi gli schieramenti in lotta speravano di allargare la propria area d’influenza militare: i nord-vietnamiti davano quindi aiuti ai Khmer Rossi, il Partito Comunista della Cambogia, mentre gli statunitensi appoggiavano il colpo di stato del Generale Lon Nol, avvenuto il 17 marzo di quello stesso 1970. Tutto ciò portò a un ritorno delle violenze in larga scala e a un maggior coinvolgimento delle truppe statunitensi nel conflitto nella zona indocinese.

Già da tempo l’opinione pubblica manifestava, in patria, un forte malcontento contro la Guerra del Vietnam e il maggior impegno pacifista veniva dal mondo studentesco e universitario. Proprio in seguito agli eventi appena descritti ci fu una forte mobilitazione contro la guerra che pretendeva un  ritiro incondizionato delle truppe statunitensi e un disimpegno dal Vietnam e dai paesi a esso attigui. Una delle maggiori manifestazioni andò in scena alla Kent State University: le proteste iniziarono il giorno seguente alla dichiarazione di Nixon che annunciava l’imminente invasione cambogiana. Il due maggio, dopo una notte di grandi agitazioni, Leroy Strom, sindaco della città di Kent, chiese la militarizzazione dell’intera zona con particolare attenzione all’area del campus universitario richiedendo l’intervento della Guardia Nazionale, la quale, il giorno seguente, occupò il campus stesso. Lunedì 4 maggio una folla di tremila studenti si radunò comunque all’interno dell’università per protestare sia contro la Guerra del Vietnam sia contro la legge marziale che ormai regnava, anche se non ufficialmente, sulla città: durante una carica verso i manifestanti, i soldati della Guardia Nazionale – «tin soldiers and Nixon’s coming» – esplosero tra i 61 e i 67 colpi, uccidendo quattro studenti e ferendone altri nove: «this summer I hear the drumming, four dead in Ohio».
 

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