“Per le mani ti prenderò” di Alessandra Boccaletti e Giovanna Dodi

di / 19 giugno 2013

Per le mani ti prenderò (Ensemble, 2013) è l’incontro di quattro mani: due, adulte, appartengono a Giovanna Dodi, che ha messo al mondo una bambina affetta da sindrome di down; le altre due, più piccole, sono della (ex) bambina in questione, Alessandra Boccaletti, i cui pensieri diaristici intervallano la narrazione della madre: la descrizione di vent’anni di una vita diversa, che necessita di una gestione non rispondente alle logiche convenzionali, spesso complessa.

La visione che Dodi offre nel raccontare il quotidiano della disabilità è molto distante da quella di Gianluca Nicoletti che, poco tempo fa, in Una notte ho sognato che parlavi dipingeva il rapporto con il figlio autistico con una spietatezza che abbracciava sia la ferocia che l’affetto: qui, il registro stilistico è semplice e mite, come a rispecchiare il carattere di questa piccola donna che si definisce «down dentro, ma fuori no»,studiosa e compita, perfettamente autonoma, sempre pronta a nuovi viaggi e avventure. Sono proprio gli stralci di diario della ragazza, purtroppo scarni, a rendere particolare e curioso questo piccolo libro: impossibile non pensare a Roland Barthes, quando affermava che «Le parole non sono mai pazze, tutt’al più sono perverse: è la sintassi ad essere pazza», quando ci si trova di fronte a concetti resi con una disarmante potenza sgrammaticata: «Quello che ho da dire dico alla Sara, i suoi sogni entrano nei miei sogni».

Le due prospettive, interna ed esterna, si sovrappongono senza soluzione di continuità, ibridandosi. Le preoccupazioni della madre incontrano la voglia di vivere della figlia, che dà a tratti l’impressione di essere la vera adulta della vicenda. Osservando questa fotografia affollata di personaggi, ognuno con il suo ruolo, il suo affetto e le sue ansie, quello che resta è forse il legame serrato della famiglia nucleare, impegnata e caparbia, ma soprattutto la figura solare di questa ragazzina che viaggia, legge, ascolta musica, si diploma e rivendica costantemente un’autonomia che, seppure non percorribile su binari conformati, sembra urlare il sacrosanto diritto all’individualità.

 

(Giovanna Dodi, Alessandra Boccaletti, Per le mani ti prenderò, Ensemble, 2013, pp. 84, euro 12)

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