La scuola della serie è finita: i bocciati secondo Flanerí

di / 10 luglio 2013

Come sempre luglio segna il capodanno del mondo della televisione. Se questo mese e le temperature estive non richiamano le stesse sensazioni del 31 dicembre, alle porte delle vacanze estive la quasi totalità delle serie televisive si defila nell’attesa (o nella speranza) di un grande ritorno autunnale.

Nonostante qualche stacanovista abbia rinunciato alle ferie per venire incontro agli spettatori (Perception, Copper, Hell On Wheels ma soprattutto l’ultima stagione di Breaking Bad) per tutti gli altri è il momento dei temuti o agognati giudizi finali. Anche noi di Flanerí ci siamo chiesti quali siano stati i picchi più alti e più bassi raggiunti in questo lungo anno.

Prima del piacere di parlarvi degli show migliori e di darvi appuntamento a settembre c’è il dovere di soffermarci sulle serie più deludenti, le più fiacche o quelle semplicemente che avrebbero potuto fare di più ma non si sono impegnate, come a molti noi è successo ai tempi della scuola.

Revolution

Un fallimento col botto, reso ancor più grande dalla considerazione ricevuta da pubblico e network. L’idea di uno scenario post-apocalittico, in cui la popolazione ha dovuto far fronte alla scomparsa dell’elettricità a causa di un misterioso black-out mondiale, aveva attirato molti curiosi. La presenza nel cast di attori come Giancarlo Esposito aveva solo accresciuto i sentori positivi.

Una recitazione spesso non all’altezza – come quella di Tracy Spiridakos nei panni dell’irritante Charlie Matheson – unita a sviluppi poco felici delle situazioni presentate, soprattutto nella prima metà di stagione, hanno contribuito a cancellare ogni speranza. La lieve ripresa giunta con gli ultimi episodi non è bastata a rimettere in carreggiata il più grande flop dell’anno. Ovviamente rinnovato di corsa dalla NBC.

The Following

Un inizio promettente, protagonisti d’eccezione come Kevin Bacon e James Purefoy, la magnifica presenza sullo sfondo delle opere di Edgar Allan Poe. Tutte le carte sembravano in regola per regalare a The Following un posto nell’Olimpo dei migliori show di questa stagione. Sfido chiunque a rimanere indifferente di fronte all’episodio pilota.

Il grande dispiacere arriva proprio dal prosieguo della serie, sempre meno affascinante rispetto alla strepitosa partenza, trasformata in uno dei grandi rimpianti degli ultimi mesi. Il dato sugli spettatori, quasi dimezzati verso la fine, è segno eloquente di quanto già detto. Rimangono i dubbi sulla prossima stagione, divisa tra la speranza della rinascita e lo spettro di un epilogo inglorioso.

Da Vinci’s Demons

In Italia è stato un successo, almeno nei giudizi degli spettatori. Oltreoceano si è guadagnata il rinnovo per tornare nei prossimi mesi, eppure non è tutto oro quello che luccica.

Sarebbe sciocco criticare la scelta di rappresentare Leonardo Da Vinci come un giovane latin lover carismatico e pronto alla battuta. Quando si parla di finzione il limite è solo quello della propria fantasia e ispirazione. Rimane comunque una trasformazione rischiosa di una delle più grandi figure della storia dell’umanità, un personaggio con delle potenzialità che potevano essere sfruttate in modo diverso. Non è la prima volta che la storia finisce in televisione (basti pensare a I Tudors, Rome o I Borgia), ma fino ad ora non avevamo visto una trasformazione simile. Difficilmente una maggiore aderenza alla storia avrebbe reso Leonardo “noioso” o “piatto”.

Un ultimo appunto sulla grafica computerizzata piuttosto deludente figlia di un budget comunque risicato: non sono questi dettagli a cambiare i giudizi complessivi, ma difficilmente passano inosservati.

Misfits

Una delle punte di diamante della programmazione inglese di questi ultimi anni. Le tre stagioni in cui abbiamo seguito le vicende di Nathan, Kelly, Aisha, Simon e Curtis sono state ricche di emozioni e colpi di scena. L’arrivo di Joseph Gilgun nei panni di Rudy al posto di Robert Sheehan ha tenuto comunque alta l’asticella della qualità fino alla fine dell’arco narrativo durato tre stagioni.

Difficile resistere però allo stravolgimento del cast, dato che solo uno dei cinque protagonisti iniziali era presente anche nei nuovi episodi. Quasi impossibile per i nuovi arrivi rimpiazzare i loro predecessori nei cuori degli spettatori. Per molti la fine di Misfits rimarrà l’ultimo episodio della terza stagione.

ABC

Menzione di (de)merito a parte per uno dei canali più importanti degli Stati Uniti. Zero Hour, Last Resort, Red Widow, 666 Park Avenue: questi sono solo alcuni degli show cancellati malamente durante la programmazione o abbandonati dopo la prima stagione. E il dato riguarda solo l’ultimo anno. Nei mesi scorsi abbiamo già parlato a fondo di questa spiacevole situazione, e per questo motivo la ABC merita più di chiunque altro una pesante bocciatura. Speriamo che l’anno prossimo possa essere quello della redenzione. Ma per vostra sicurezza guardate sempre con attenzione la rete di provenienza di una serie tv prima di affezionarvi.

Appuntamento alla settimana prossima per scoprire chi è stato promosso.

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