“We Need Medicine” dei Fratellis

di / 4 novembre 2013

Ci hanno fatto aspettare ben cinque anni, non sono affatto pochi. Un assenza un po’ pesante per uno dei gruppi indie-rock più apprezzati e ascoltati del panorama alternativo, assieme a Franz Ferdinand e pochi altri. Pensandoci, le leggi del mercato musicale difficilmente attendono così a lungo. Ma in effetti si sa, le cose fatte di fretta raramente vengono come si deve. Di chi parliamo? Ma dei Fratellis, ovvio.

Il 7 Ottobre è uscito il terzo album di quei vecchi guasconi scozzesi che ci avevano fatto ballare nel 2006 con due pezzi dalla notevole carica energica, “Chelsea Dagger” e “Henrietta”. Questo album è il primo dalla loro reunion del 2012, dopo la breve esperienza di Jon Fratelli nei Codeine Velvet Club, quella di Barry Wallace in tour con i The Twang e quella di Mince con i Throne o’ Diablo e nella band solista di Jon. Fortunatamente, hanno deciso di ritornare tutti sulla retta via. Come dichiarato in una recente intervista, «Ci siamo resi conto che avevamo ancora un pubblico. Ci sembrava assurdo non suonare più dato che loro c’erano ancora. Abbiamo capito quanto in fondo fosse tutto molto semplice: siamo tornati sul palco, abbiamo visto che funzionava e abbiamo deciso di pubblicare un album». Non fa una piega.

Il loro ultimo lavoro ha un titolo che la dice lunga sullo stato mentale del gruppo, We Need Medicine. Undici pezzi che sono una bomba, undici tracce che scorrono forti e vigorose: di sicuro c’è tanta allegria e voglia di sperimentare, tra rock, blues e pop: stranamente, vista la moda del momento, manca l’elettronica. La mano di Jon Fratelli e il mixaggio di Stuart Mc Credie si fanno sentire. Chitarre e ancore chitarre, di quelle che ti costringono a ballare. L’album è stato anticipato dal singolo “Seven Night Seven Days” a fine Settembre e già lì era partito il conto alla rovescia, anche perché tra poche settimane saranno in tour per tutta l’Inghilterra e nella loro Scozia. I fan italiani dovranno aspettare poco, l’8 dicembre saranno ai Magazzini Generali di Milano.

Il pezzo di cui parlavamo poco fa è un inno travolgente, con un coro sostenuto da chitarre e sonorità insolitamente country, un brano che non si può fare a meno di cantare e che è destinato a diventare uno dei preferiti nei live. Ma forse non è il migliore. Risultano invece meglio riusciti “Halloween Blues” e “Shotgun Shoes”, spietato rock’ n’ roll in salsa anni ’50, un misto fra tradizione Usa e sperimentazione scozzese, con tanto di trombe. Molto simpatiche le sonorità del brano “Whisky Saga” e d’altronde non poteva che essere così visto che l’ironia e la goliardia sono due caratteristiche dei Fratellis. Anche perché, quando provano a fare i cattivi con “This Is Not the End of the World”, il risultato non convince a pieno. Più riflessiva e a tratti sconsolata è la melodia “Rock N Roll Will Break Your Heart”, mentre il ritmo troppo “liceale” di “Jeannie Nitro” potrebbe risultarvi stucchevole.

Se vi aspettate che We Need Medicine possa essere l’album della vostra vita, siete fuori strada. Il rock alternativo che propongono i Fratellis in questo nuovo lavoro è puramente spensierato e allegro: questo non significa che non meriti attenzione ma che, piuttosto, debba essere preso alla stessa maniera. Vi farà divertire e ballare, non aspettatevi qualcosa di più. In ogni caso, bentornati.


(The Fratellis, We Need Medicine, Relativity, 2013)

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