La collana Le strade di Fazi Editore

di / 24 gennaio 2014

Per centrare il cuore della collana Le strade della casa editrice Fazi, di cui ci occupiamo questo mese, basta fare qualche nome: John Fante, Gore Vidal, Paula Fox, Alan Pauls, Elizabeth Strout, Boris Pahor, John E. Williams. O magari qualche titolo: A ovest di Roma – il libro che inaugura la collana nel 1997 –, Necropoli, Creazione, L’età dell’oro, Olive Kitteridge, Stoner.

Nata come uno dei primi progetti della casa editrice romana, Le strade ha in principio due orientamenti: occuparsi di letteratura anglofona; recuperare quei libri meritevoli che per sorte avversa o scarsa attenzione di editori e lettori sono finiti nel dimenticatoio.

Con l’aumentare dei titoli di prestigio si è allargata anche la sfera di interesse della collana: è così che entrano a far parte del progetto orinario anche libri di autori tedeschi, spagnoli e ispanoamericani, olandesi, giapponesi e, in maniera più ridotta, italiani.

La bravura nel saper cogliere l’attimo giusto e l’accuratezza della ricerca conducono così agli ultimi successi in ordine cronologico: Olive Kitteridge di Elizabeth Strout vince il premio Pulitzer nel 2009; Stoner di John E. Williams diventa un vero e proprio caso di rinascita editoriale che continua a destare interesse ancora oggi, a due anni dall’uscita in Italia e a cinquant’anni dalla prima pubblicazione negli Stati Uniti.

Successi a cui puntano anche i titoli italiani della collana: La città di Adamo di Giorgio Nisini e Cate, io di Matteo Cellini sono stati selezionati tra i finalisti del Premio Strega, il primo nel 2011, il secondo nel 2013.


Per meglio condurvi lungo queste “strade” vi proponiamo i nostri consueti tre titoli:

Butcher’s Crossing di John E. Williams: il secondo libro di questo magnifico autore dopo Nothing But the Night. Incentrato sul mito del selvaggio West, uno dei temi cardine della letteratura americana.

Necropoli di Boris Pahor: un libro sconvolgente sul campo di concentramento di Natzweiler-Struthof sui Vosgi, una testimonianza importante di chi ha vissuto ed è scampato alla tragedia dei lager.

Non ricordo se ho ucciso di Alice Laplante: un romanzo particolare, capace di trattare la malattia dell’Alzheimer attraverso un rocambolesco caso di omicidio. 

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