“Se niente importa” di Jonathan Safran Foer

di / 12 febbraio 2014

Se niente importa (Guanda, 2010), di Jonathan Safran Foer, è un romanzo, un documentario, una testimonianza… un racconto che non si può non leggere.

Alcuni mesi fa mi sono imbattuta in questo libro; al tempo mi trovavo presso una libreria ed ero alla ricerca della mia prossima lettura.Se niente importaha attirato la mia attenzione al punto da leggerne la trama, ma, da convinta onnivora e amante della carne, non appena ne ho fiutato il contenuto, l’ho velocemente rimesso al suo posto e ho deciso che non ci avrei avuto niente a che fare. Ebbene, pochi giorni dopo, quasi il destino esistesse davvero, quel libro si trovava sulla mia scrivania e questa volta non avevo scelta. Andava letto, era la mia prossima recensione. Sono passati giorni prima che lo iniziassi a leggere e ne sono passati moltissimi altri prima di recensirlo. Ancora adesso mi è difficile descrivere l’enorme concentrato di sensazioni ed emozioni fortissime che quest’opera comunica e lascia dentro.

Il problema fondamentale è scrivere la recensione di un libro che vorrei leggessero tutti, essendomi trovata nella posizione in cui si troveranno molti quando sceglieranno, o meno, di “farlo entrare nella propria vita”: ciò che più desidero, infatti, è accendere uno spirito dentro ciascuno, che possa, come un albero, crescere e mettere radici e farsi rigoglioso e crescere ancora e lasciare che il vento porti lontano i suoi preziosi semi per rinascere innumerevoli volte.

Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? non è un comune romanzo né un rigido documentario sugli allevamenti intensivi. È, bensì, un racconto che riesce a spiegare con assoluta oggettività e chiarezza un punto fondamentale nell’esistenza degli animali, di noi uomini e del “rapporto” tra loro e noi. Ciò che più colpisce è la razionalità dei ragionamenti e le innumerevoli informazioni che illuminano ambiti a noi sconosciuti e la bravura nel saper trattare argomenti crudi attraverso la dolcezza dei sentimenti che noi esseri umani spesso dimentichiamo di possedere: «Per i primi ventisei anni della mia vita gli animali non mi sono piaciuti. Li trovavo fastidiosi, sporchi, inavvicinabilmente estranei, spaventosamente imprevedibili e del tutto inutili. […] E poi un giorno i cani cominciarono a piacermi. Divenni un cinofilo. George arrivò senza preavviso. […] Portammo a casa il cucciolo. Lo abbracciai –la abbracciai- dall’altra parte della stanza. Poi, siccome mi aveva dato ragione di credere che non avrei perso le dita, poco per volta mi avventurai fino a farla mangiare dalla mano. Poi gliela lasciai leccare. Poi le lasciai leccare la faccia. E poi fui io a leccargliela. E adesso amo tutti i cani e vivrò a lungo felice e contento».

Lasciatevi convincere, leggete questo libro perché è una storia, vera, che tutti dovremmo conoscere, amare e odiare… perché è la storia delle nostre vite, giorno per giorno.


(Jonathan Safran Foer, Se niente importa, trad. di Irene Abigail Piccinini, Guanda, 2010, pp. 363, euro 18)

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