Tre famiglie, la storia e il mito di Battisti

Adriano Angelini Sut, “L’ultimo singolo di Lucio Battisti”

di / 14 settembre 2018

Le canzoni immortali del grande Lucio Battisti e la Roma del secolo scorso – e dagli anni Cinquanta fino alla fine degli anni Novanta – fanno da sfondo agli intrecci di vita di tre giovani e delle loro famiglie in L’ultimo singolo di Lucio Battisti di Adriano Angelini Sut (Gaffi, 2018). Il romanzo si divide in tre sezioni: L’apparenza, Vento nel vento, La sposa occidentale. In apertura, quello che colpisce del romanzo è subito il testo tratto da una nota canzone di Battisti, Innocenti evasioni che, come un preambolo, ci accompagna in quello che sarà il filo conduttore: i cambiamenti sociali e di una comunità registrati a gruppi di anni, passando per la musica del carismatico Lucio, i movimenti politici e la voglia di riscatto, il mondo della comunicazione in trasformazione, il lavoro e il sacrificio delle famiglie.

I grandi valori come l’amicizia, le alleanze, gli ideali e le lotte emergono pagina dopo pagina, in una narrazione fluida e fotografica che segue i destini dei tre giovani: Natale De Santis, Saul Leoni e Romano Antinei.

Tre personaggi provenienti da tre famiglie molto differenti tra loro: quindi con un dna culturale profondamente diverso l’uno dall’altro. Ma questo non impedirà loro di interagire, di mescolarsi, di contaminarsi quasi. I tre corrispondo a una precisa identità che nella Roma raccontata erano quelle “per la maggiore”: il figlio del proletariato, il figlio della casata ebraica, il neofascista. Ma l’autore è abile attraverso il racconto a farli interagire in un unico intreccio come a dimostrare che la società è mobile e la propria appartenenza a un gruppo politico, o l’essere cresciuti in un determinato contesto sociale, non è sinonimo di limite. Anzi. Roma si presta – o come Angelini Sut fa notare si prestava – a essere la cornice di questa interazione profonda: la capitale accogliente e operosa, la sua vita di cortile, le esperienze dei giovani nei licei e nelle piazze. E poi la forza dei sogni: Natale a un certo punto del romanzo, prima di dare la sua maturità classica, decide di andare personalmente con i suoi pezzi nel neo studio di registrazione messo in piedi da Mogol in persona, e una volta giunto lì si sente onorato almeno di poter conoscere la discografia preferita del suo mito, nell’attesa di concludere altro. Saul invece sceglie una vita apparentemente più sacrificata e già tratteggiata dalla sua famiglia: il matrimonio con una ragazza creativa e determinata e il lavoro come certezza fondante della sua vita.

Romano invece è pervaso dal furore politico: «I peggiori stanno a Bologna e a Milano, li vedi spavaldi seduti ai caffè, figli di ricchi altoborghesi, le barbe sfatte, la sciatteria dei compagni che si sentono superiori perché hanno letto Marcuse» scrive sui suoi coetanei di sinistra, desideroso di credere ancora negli alti ideali di ordine e giustizia. Si passa dall’adrenalina della lotta politica a quella di Natale che finalmente può guardare la sua esibizione musicale all’interno di Domenica in condotta da Corrado e alla scoperta di essere tra i dieci 45 giri più venduti nella hit parade di Lelio Luttazzi.

Angelini Sut ci ricorda che la musica in quegli anni era un impegno: attraverso le vicende del raggiungimento del sogno per Nat c’è la voglia di dire qualcosa, esprimersi, trasmettere. La stessa enfasi che esisteva nei movimenti politici o nelle conquiste del mondo del lavoro. Il romanesco cede il passo di tanto in tanto all’italiano e rende le storie più vive, popolari: la quotidianità si intinge nella grande Storia narrando dei palestinesi dell’Olp, delle bombe contro la comunità ebraica, di referendum, televisione e moda, delle domeniche allo stadio e di matrimoni dai quali nascono e crescono i figli. E poi Battisti che apre e chiude il ciclo di questo libro che ripercorre cinquanta anni di storia della musica non solo italiana: viene quasi da creare una colonna sonora di Spotify che accompagni il lettore alla scoperta di pezzi memorabili.

 

 

(Adriano Angelini Sut, L’ultimo singolo di Lucio Battisti, Gaffi, 2018, 530 pp., € 22.00)
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LA CRITICA

Una generazione idealista, tra la musica e i cambiamenti, in una Roma vitale e aperta.

VOTO

7,5/10

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