Quanto è razionale la mente?

“Sbagliando non si impara” di Sara Garofalo

di / 11 marzo 2021

Sbagliando non si impara di Garofalo

La razionalità, lo sappiamo, non è tutto nella vita. Eppure, quando dobbiamo fare una scelta, ci illudiamo di farlo in modo scientifico, puntando con consapevolezza alla massimizzazione del nostro benessere. Per non parlare dell’economia mainstream, che presuppone egoisti e razionali tutti gli esseri umani e su questa premessa fonda i suoi modelli. Si tratta però di illusioni ingenue: il mondo attorno a noi continua a parlare facendo appello principalmente alle nostre emozioni, e solo così riesce a ottenere la nostra attenzione e a guidare le nostre scelte. Non possiamo ignorare che viviamo nell’epoca dell’emozione portata agli estremi, del marketing aggressivo e iper-targettizzato, delle bolle social, né fingere che tutto questo coinvolga solo gli altri, e non noi.

Prima di prendere decisioni, piccole o grandi, che influenzano la nostra vita, forse è bene fare un bel respiro e cercare di capire quali meccanismi il nostro cervello mette in atto quando deve valutare fra diverse opzioni, e se questi meccanismi siano positivi o meno per raggiungere i nostri obiettivi (sempre se siamo in grado di capire che cosa vogliamo davvero). Non è facile: come esseri umani siamo progettati per sbagliare, gli errori del pensiero sono connaturati in noi ed è arduo non caderci. Anche perché il solo riconoscerli vorrebbe dire ammettere in primo luogo la nostra fallibilità, e poi anche la presenza costante del nostro lato emotivo.

Possiamo, in questo tira e molla tra razionalità e impulso che viviamo tutti indiscriminatamente, ma di cui siamo più o meno inconsci, riconoscere i nostri errori e non compierli più? Secondo Sara Garofalo, autrice di Sbagliando non si impara (il Saggiatore, 2020) si può, almeno in parte.

Nella sua guida agli errori del pensiero Garofalo – divulgatrice scientifica e ricercatrice che si occupa di apprendimento per rinforzo, statistica e scienze cognitive – espone i più comuni bias cognitivi e le euristiche, ovvero le scorciatoie, a cui il nostro cervello tende ad affidarsi quando dobbiamo arrivare una decisione. Non lo fa con un puro intento informativo, ma con l’auspicio che i lettori, grazie alle nozioni apprese di capitolo in capitolo, imparino ad allenare la mente per evitare questi errori o almeno accorgersene.

Allenare la mente: perché non esistono vie di fuga o pozioni miracolose per non sbagliare più. Per fare le scelte giuste e per non cadere più in abbagli cognitivi o condizionamenti nessuno può sperare di astrarsi completamente dai propri meccanismi di pensiero, e gli errori di percezione possono sempre ripresentarsi, a prescindere dalle conseguenze negative che ci hanno fatto sperimentare. Tutto ciò che possiamo fare – esattamente come quando vogliamo rimodellare la nostra forma fisica, migliorare nell’uso di una lingua straniera o affinare le nostre doti in qualsiasi campo – è allenarci con costanza per ottimizzare le risposte della nostra mente ai tanti input quotidiani: che si tratti di comprare un computer nuovo, decidere se lasciare la fidanzata o semplicemente pensare a cosa mangiare per cena. E se vogliamo allenarci con cognizione di causa, orientando i nostri sforzi nella giusta direzione, il libro di Sara Garofalo è un ottimo punto di partenza, e un manuale a cui tornare in caso di dubbi.

Sbagliando non si impara tocca ambiti molto diversi: dall’avversione alla perdita, che ci porta a decidere per il futuro guardando troppo al passato, all’illusione di scegliere seguendo un ragionamento matematico quando in realtà siamo influenzati da condizioni esterne che con il nostro obiettivo non c’entrano nulla; dalla nostra vulnerabilità alle più diffuse tecniche di marketing alla scarsa capacità di considerare gli effetti a lungo termine delle nostre decisioni.

Grazie a un ampio repertorio di numeri e acquisizioni scientifiche, Garofalo si diverte a far crollare le certezze del lettore, per spiegare poi su quali nuove basi è possibile ricostruirle. Le teorie e le analisi sui bias cognitivi e le situazioni-tipo trattate nel libro non sono novità per chi si occupa di scienze statistiche e cognitive: l’autrice non introduce nessun tema innovativo o eclatante; il suo pregio sta piuttosto nell’efficacia della forma argomentativa e nell’intento di proporre un vero e proprio manuale, non solo un saggio.

Poiché non possiamo sempre affidarci alla sola logica – non essendo fatti di sola logica – Sara Garofalo si affida a tre metodi diversi per spiegare e raccontare gli errori che commettiamo. Il primo è quello classico del saggio. Il secondo è la narrazione, perché non bastano argomenti e dati, servono anche storie che diano forma alle teorie rendendole umane, perché, con le parole della stessa Garofalo «La mente umana cerca, crea e si evolve grazie alla narrazione. […] Le storie ci insegnano concetti elaborati con una forza e un’efficacia paragonabili a pochi altri strumenti; funzionano come un simulatore in cui la nostra mente si allena a risolvere problemi e situazioni complesse nelle quali potremmo ritrovarci». Il terzo metodo è costituito dagli esercizi, con cui il lettore può cimentarsi per valutare i propri specifici meccanismi di pensiero.

Sempre imperniato su solide basi teoriche scientifiche, questo stile di divulgazione ibrido è efficace e divertente. Stimola il lettore a mettersi in gioco in prima persona, a cercare nella sua mente le situazioni in cui si è imbattuto in errori e dilemmi tipici e come ne è uscito, ma anche a capire come cambiare il suo ambiente per non cadere più nelle solite trappole. Io, per esempio, dopo aver letto questo libro, la sera ho deciso di lasciare il cellulare a caricare la batteria in una stanza diversa da quella in cui dormo, così da non essere attirata dal led delle notifiche la mattina appena sveglia e prima di assopirmi. Semplice no? Eppure non mi ero mai convinta a farlo, ci voleva Sbagliando non si impara.

In definitiva, con il suo libro Sara Garofalo offre gli strumenti giusti per allenare la mente a riconoscere i propri errori e cercare di evitarli, tenendo fede all’auspicio espresso nell’introduzione: «Il mio augurio è che le soluzioni – e le risoluzioni – che incontrerai lungo questo percorso potranno tornarti in mente in futuro, quando ne avrai bisogno; che, una volta presa coscienza degli errori causati dalle nostre scorciatoie mentali, sia più facile individuarle anche in altri contesti, in modo da schivarle in tempo. O, perché no, lanciarcisi dentro a piedi uniti, con consapevolezza totale. In fondo pochi piaceri sono deliziosi come lo scivolare in un errore sapendo a cosa si va incontro».

 

(Sara Garofalo, Sbagliando non si impara. Perché facciamo sempre le scelte sbagliate in amore, sul lavoro e nella vita quotidiana, il Saggiatore, 2020, 216 pp., 14 euro, articolo di Elisabetta Sangiorgio)

 

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