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Cinema

Il mese della ripartenza

"Settembre" è un esordio da non perdere

di Francesco Vannutelli / 29 aprile

Settembre segna il debutto dietro la macchina da presa di Giulia Louise Steigerwalt, sceneggiatrice con un passato da attrice. Dopo gli esordi giovanissima con Gabriele Muccino (Come te nessuno mai, L’ultimo bacio) e tanti altri ruoli tra cinema e televisione, Steigerwalt è passata nel 2013 dall’altra parte del set, quella meno visibile, dedicandosi alla scrittura. Nove anni più tardi, eccola pronta alla sua prima regia con un film riuscito su crescita e cambiamenti.

In una Roma settembrina si intrecciano tre storie. Francesca (Barbara Ronchi) soffre il matrimonio con Alberto (Andrea Sartoretti), uomo pigro e distratto. Quando riceve una notizia sconvolgente, che condivide solo con la migliore amica Simona (Thony), trova il coraggio di cambiare tutto. Anche suo figlio adolescente, Sergio (Luca Nozzoli), è alle prese con un cambiamento. Mentre aiuta la coetanea Maria (Margherita Rebeggiani) a prepararsi al primo appuntamento con Christian, capisce che c’è qualcosa di più. Ana (Tesa Litvan), invece, è una ragazza dell’est Europa costretta a prostituirsi. Vorrebbe smettere, diventare estetista e innamorarsi di Matteo (Enrico Borello), il panettiere gentile del quartiere, ma si vergogna del suo lavoro. Il suo unico confidente è Guglielmo (Fabrizio Bentivoglio), un cliente amareggiato dalla vita dopo il divorzio, che è anche il ginecologo di Francesca.

Come sceneggiatrice, Steigerwalt ha contribuito ad alcuni dei più interessanti film italiani degli ultimi anni come Moglie e marito, Croce e delizia e Marilyn ha gli occhi neri (tutti con Simone Godano), o ancora Il campione.

Nell’affiancare alla scrittura la regia, l’autrice di Settembre è riuscita a trovare subito un proprio efficace equilibrio. La sua opera prima si inserisce nel solco di quelle commedie solo all’apparenza leggere che raccontano la società attraverso storie individuali. Vengono in mente titoli come Scialla!  di Francesco Bruni, o il meno noto – ma ottimo – L’ospite di Duccio Chiarini, più per la sottile amarezza di fondo, che per eventuali collegamenti delle trame. Sono racconti di fallimenti vari, in cui però c’è sempre, evidente e invincibile, la speranza.

La forza di Settembre è soprattutto il suo cast, ampio e variegato. Steigerwalt si rivela un’ottima direttrice degli interpreti e lascia fluire con spontaneità adulti e adolescenti. Li segue con affetto, senza mai giudicare, accompagnandoli nei loro problemi quotidiani come farebbe un’amica.

Il cinema italiano ha bisogno, tra le altre cose, di autrici e autori capaci di ridare dignità anche alle commedieSettembre può avere l’apparenza di un film già visto, verrà accusato probabilmente di un eccesso di romanità, ma è un piccolo grande film di quelli che sarebbe bello vedere più spesso.

(Settembre, di Giulia Louise Steigerwalt, 2022, commedia, 110’)

LA CRITICA - VOTO 7/10

Settembre può avere l’apparenza di un film già visto, verrà accusato probabilmente di un eccesso di romanità, ma è un piccolo grande film di quelli che sarebbe bello vedere più spesso.