Insospettabile

di / 25 giugno 2011

Insospettabileè il titolo di un romanzo di Tanguy Viel, pubblicato in Italia presso Neri Pozza.
Nel giardino di un villa sul mare ha luogo il ricevimento di nozze di una coppia  suberba: Henri, appartenente all’alta borghesia francese di provincia e Lise, giovane donna (ha la metà dei suoi anni!) bellissima e seducente.
Tra i due si inserisce la figura di Sam, il narratore, sedicente fratello di lei, nonchè testimone della sposa. Egli si rivela, in realtà, il suo amante. In poche pagine si delinea il classico triangolo amoroso – lui, lei e l’altro – in cuiperò le couple diabolique ha in mente un piano impronunciabile: insoupçonnable (insospettabile appunto), ai danni del ricco Henri.
L’eleganza della scrittura colpisce fin dalla prima pagina e rispecchia un mondo dorato fatto di feste e ricevimenti, coppe di champagne e partite di golf.
La prima immagine letteraria che il testo ci propone è la tovaglia bianca di una tavola imbandita per le nozze su cuifanno mostra di sè argenteria e flûtes di cristallo. Il bianco, simbolo di purezza e d’innocenza ritorna nell’abito di Lise in modo insistente, (la robe blanche effrontément virginale), quello stesso abito che i due amanti staranno ben attenti a non macchiare nel loro incontro clandestino sul far della sera, all’oscuro di tutti gli invitati e soprattutto di Henri, ma che nasconde il tradimento,una storia torbida che tutto simboleggia fuorchè l’innocenza.
Anche il candore della tovaglia non deve trarre in inganno, è evocato per essere smentito poichè a metà della serata di tutto quel bianco luminoso non resta che il ricordo. Il colore della tovaglia, richiamando la pagina bianca, è metafora della scrittura che racconta. Nel corso del primo capitolo personaggi e oggetti cambiano gradualmente colore e sfumature così da creare effetti di ingannevoli apparenze, tema centrale della storia. Analogamente via via che si procede nella narrazione il romanzo si fa sempre più avvincente, e continui colpi di scena tengono avvinto il lettore che resta disorientato fino all’ultima parola.
Si sviluppa un duplice racconto: da un lato i due giovani scrivono una vera e propria “sceneggiatura” di sogni e desideri, rapimento e riscatto, un viaggio negli States, lunghi soggiorni in alberghi di lusso, proiettati in un futuro radioso in cui vivere spensierati. D’altro canto però, il piano criminale progettato insieme li disattende nei momenti cruciali, sfilacciandosi sotto i loro occhi e lasciandoli sbigottiti e incapaci di affrontare conseguenze impreviste. I due amanti perdono di vista la realtà, e quando Sam si rende conto che personaggi e reazioni sono sfuggiti di mano, ammette di non conoscere tutto di questa storia, lasciando intravedere un’ altra interpretazione dei fatti accaduti.
La narrazione procede per assenze, silenzi, verità nascoste che riaffiorano, risposte non date, parole non dette che a lungo andare peseranno sulle vite dei personaggi fino a concretizzarsi in un epilogo completamente inatteso. A una lettura attenta però non possono sfuggire dettagli inquietanti come sguardi che comunicano al posto delle parole o mani, le dita in particolare, che esprimono nervosismi, tradiscono emozioni, svelano segreti.
Il destino entra prepotentemente nella storia, scompaginando gli esiti pianificati portando conseguenze disastrose che allontanano dalla tanto sospirata felicità: la presa di coscienza della condizione di amanti clandestini emerge in un breve scambio di battute. Nel gioco di parole “destino/clandestino” dimora l’essenza del legame profondo tra Lise e Sam, rei non già di aver sognato, bensì di aver creduto in un sogno degenerato – un rêve d’argent – troppo materiale e pesante per poter prendere il volo e avverarsi. 

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