“Vendetta!” di Marie Corelli

di / 10 gennaio 2012

Eccentrica ed eccessiva, fu letta da tutte le personalità più in vista della sua epoca, a cominciare dalla regina Vittoria e da suo figlio Edoardo VII: Marie Corelli, pseudonimo di Mary McKay, fu scrittrice prolifica di romanzi tra l’horror e il thriller (non dissimili da quelli della sua collega italiana Carolina Invernizio), creatrice di atmosfere a fosche tinte in cui parlava di crimini e vendette, di intrighi e morti, sapendo creare intorno a se stesso l’aura di una vera diva, di un personaggio insolito e particolare, anticipando un costume che oggi è seguito soprattutto da cantanti e attori.

La Gargoyle Books, casa editrice che vuole presentare l’horror e il gotico in tutte le sue accezioni, ripropone dopo decenni i suoi romanzi, cominciando da Vendetta!, uno dei suoi maggiori successi, storia del conte Fabio Romani che crede di essere felice nell’alta società di Napoli, finché, durante un’epidemia di colera, viene creduto erroneamente morto e sepolto vivo. Uscito dalla tomba sconvolto nel fisico e nella mente, scopre che l’adorata moglie non è estranea a quello che gli è capitato e si è già consolata da tempo con il suo migliore amico, con il quale ha architettato tutto. La vendetta di Fabio sarà spietata, fino a travolgere se stesso.

Eccessivo, perfetto feuilleton, forse superato (fa effetto leggere dalla penna di una donna attacchi continui contro il suo sesso), un po’ datato ma capace di avvincere ancora oggi, con un intreccio che è debitore al padre di tutte le storie di vendetta, Il conte di Montecristo di Dumas, mescolato con le suggestioni del giallo e del mystery, che proprio presso il pubblico vittoriano si sviluppò andando verso la direzione che oggi conosciamo: Vendetta! di Marie Corelli è una curiosità d’epoca, ma anche un libro per capire come tutto è iniziato; con un linguaggio un po’ ampolloso e taglienti invettive, l’autrice riesce ad avvincere, grazie a una storia che oggi sarebbe inverosimile, facendo leva su una delle paure più diffuse, quella di essere sepolti vivi.

Interessante l’iniziativa di Gargoyle di riproporre i libri di questa autrice che ispirò la protagonista del romanzo Angel alla scrittrice Elizabeth Taylor (nessuna parentela con la celebre attrice), trasposto nel 2007 al cinema da François Ozon con un’ottima Romola Garai. Marie Corelli non fu l’unica autrice ottocentesca di letteratura di consumo, e sarebbe interessante rileggere tutte queste “galline borghesi”, come fu definita in Italia Carolina Invernizio, che si mantennero con la letteratura d’appendice avvicinando ai libri tantissime loro contemporanee.

(Marie Corelli, Vendetta!, trad. di Monica Meloni, Gargoyle Books, 2011, euro 15)

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