“Prima di scomparire” di Xabi Molia

di / 7 dicembre 2012

In Francia, un’epidemia che trasforma le persone in bestie assetate di sangue mette in ginocchio la civiltà. 

Questo lo scenario su cui si apre Prima di scomparire di Xabi Molia (L’orma, 2012). Già visto, già sentito? Forse. Forse non così.

È con abilità cinematografica, con montaggio ejzenstejniano, che Molia, sorpresa della nuova letteratura francese e docente di cinema all’università di Poitiers, ci mostra da subito la distruzione del simbolo del positivismo: la Tour Eiffel è spezzata, e con essa il concetto della superiorità dell’uomo sulla natura. Parigi è dilaniata dall’epidemia; la Francia, politicamente dissestata ma in mano a un uomo dalla forte personalità, Joseph Bel, è insinuata da gruppi di sinistra ultra radicale che si annidano nei sotterranei delle città, pronti a colpire. Gli ultimi sopravvissuti vivono insieme nelle aree messe al sicuro delle città.

In primo piano c’è la storia di Antoine Kaplan, medico dell’Individuazione, ovvero la sezione che ha il compito di diagnosticare l’epidemia nei pazienti sospetti; la moglie Hélène, famosa fumettista con cui ha un rapporto difficile, è scomparsa.

Mentre aspetta le risposte della polizia, Antoine trova e legge un misterioso libro clandestino, Il progetto umano, che incita con logica spietata e toni profetici all’accettazione e acceleramento del processo di estinzione della specie umana: di fronte all’enormità della natura che si evolve, alla mutazione in atto, l’epidemia determinerà la fine dell’uomo, ma non la fine del mondo. Un fatto naturale, quasi logico: non c’è inizio senza fine. La natura segue le sue leggi, l’uomo non è che una creatura come le altre, pronta a cedere il passo agli esseri superiori, i mutati.

Di conseguenza l’umanità si aggrappa a se stessa: fioriscono letterati e filosofi, i rapporti umani si solidificano e tutto è pervaso da una frenetica voglia di vivere. Antoine Kaplan, da parte sua, si aggrappa al suo amore per Hélène, tanto da assegnare il caso a due detective distinti, fino alla scoperta della verità sulla moglie, che trasformerà il corso degli eventi in una vera e metaforica discesa negli abissi da parte di Antoine.

Il romanzo è narrato alternando la terza persona alla prima di Antoine, dallo sguardo razionale e analitico ma che alle volte risulta meno incisiva nei momenti concitati.

I riferimenti alla storia contemporanea sono numerosi: l’epidemia si trasmette per via sessuale e compare in Francia da un momento all’altro, senza motivo apparente; le persone del gruppo sanguigno AB (come lo stesso Antoine), statisticamente più soggetti alla mutazione, sono stati ghettizzati e internati preventivamente, alle volte sommariamente uccisi. Lo stesso tentativo di occupazione militare americano in Francia ricorda per certi versi l’occupazione dei paesi del Medio Oriente.

Prima di scomparire, quinto romanzo nella produzione di Molia ma primo a essere tradotto in italiano, oltre ad avere una struttura e una trama solide,è l’ennesima prova che la letteratura contemporanea non è fatta solo di storie, ma di macchine narrative che svelano significati e temi più profondi, celati sotto gli eventi più insignificanti o apocalittici.
 

(Xabi Molia, Prima di scomparire, trad. di Stefano Lazzarin, L’Orma editore, 2012, pp. 352, euro 14,50)

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