[IlLive] Il Teatro degli Orrori @Villa Ada Festival 2013

di / 24 giugno 2013

Non serve un motivo specifico o un pretesto per vedere un concerto de Il Teatro degli Orrori. Sicuramente aiuta la loro scelta di riproporre per intero il capolavoro A Sangue Freddo. La rock band indipendente, mai paga di girare l’Italia e d’incendiarne i palchi, ha avuto la magnifica idea di allietare i tanti sostenitori onorando traccia per traccia uno dei dischi intoccabili della storia della musica italiana recente.

La cornice ve l’abbiamo già presentata: il Villa Ada Festival 2013. Giovedì 20 giugno, per il ventennale di “Roma incontra il mondo”, Capovilla e soci hanno regalato una delle loro solite performance. Furiosi e carichi. Poetici e toccanti, quanto noise e martellanti. Il Teatro degli Orrori consolida – se mai ce ne fosse bisogno – la reputazione di band imperdibile dal vivo.

È bello guardarsi intorno e vedere l’eterogeneità del pubblico: giovanissimi e adolescenti in prima fila che non smettono un secondo di pogare, e via via verso il fondo, a crescere d’età. Sono pochissimi i gruppi in Italia ad avere un seguito del genere. Tra i motivi ci sono sicuramente il carisma e l’impatto di Pier Paolo Capovilla.

Ogni canzone viene recitata, vissuta, donata agli spettatori. Dal delicato inizio di “Io ti aspetto” fino al fragore che accoglie due autentici pezzi-bomba: “Due” e l’inno “A sangue freddo.” La scaletta segue la track-list dell’album, mostrando ancora una volta come il lavoro del 2009 sia composto solamente da canzoni fantastiche. Inaspettato il duetto con Marina Rei, durante uno dei loro pezzi più famosi e struggenti: “Direzioni diverse”.

Sempre altissima l’atmosfera che accompagna un momento-cult del Teatro, ovvero “Majakowski”. Il concerto di Villa Ada (aperto dai bravissimi Nadar Solo) permette inoltre di rivivere brani che adesso la band propone di meno, ma sempre efficacissimi: “Alt!” e “La via è breve” su tutti. Mentre “È colpa mia” è un altro cavallo di battaglia che sia Il Teatro degli Orrori sia il pubblico non si stancano mai di urlare.

È questo il segreto de Il Teatro degli Orrori: unire la cultura, l'impegno civile e sociale, con un rock possente e graffiante. Alla vena attoriale, recitativa e letteraria di Capovilla combacia perfettamente la tecnica senza pari di Favero, Valente e Mirai.

Impreziosito da bis davvero inaspettati e per questo gradevolissimi, come “Refusenik” e “Nostalgia”, il concerto de Il Teatro degli Orrori a Villa Ada ha dimostrato ancora una volta quanto può essere grande il solco che il gruppo può lasciare nel cuore e nei ricordi del pubblico. Nella speranza di rivederli presto, con o senza un pretesto.

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