Il perimetro: in vespa alla ricerca dell’Italia che verrà

di / 17 luglio 2013

Che l’Italia sia un paese per vecchi è una verità forse data troppo per scontato. Che la soluzione migliore sia andarsene via, finché si è giovani, idem. Che, infine, con una laurea in studi umanistici ci si possa fare ben poco «in questo benedetto assurdo bel paese» è un’altra facile convinzione.

Eleonora Cugini e Gianluca Bernardo – una laurea in filosofia lei, in storia contemporanea lui – evidentemente non l’hanno mai pensata così, neppure per un attimo. Anzi. Dopo numerosi viaggi in vespa lungo le strade italiane – e non solo – hanno deciso di dare una risposta concreta al facile disfattismo di questi tempi.

Nasce così Il perimetro, un progetto ambizioso attraverso cui ripercorrere un’Italia data prematuramente per “bollita”: «Sfiorando gli 8000 km totali, il viaggio si svilupperà lungo i confini naturali percorribili dell’Italia. Questi confini coincidono principalmente con la costa, Sicilia e Sardegna incluse, mentre nel Nord […] l’arco delle pendici prealpine».

Il perché di questa idea? «Forse l’alternativa al fuggire dall’Italia è proprio quella di fuggire nell’Italia. La risposta a tante domande, la soluzione a tanti problemi sarebbe sotto i nostri stessi occhi, rappresentata dallo sconfinato patrimonio culturale, storico e paesaggistico che ci appartiene».

Il viaggio si svolgerà durante i mesi di settembre e ottobre 2013 e Flanerí seguirà l’iniziativa con grande attenzione. In attesa della partenza abbiamo intervistato Eleonora e Gianluca per fare il punto su questo affascinante progetto.
 


Come è nata questa idea di percorrere in lungo e in largo il nostro paese sfruttando solo le strade statali a bordo di Vespe vintage? Da dove viene la vostra passione per questo mezzo di trasporto simbolo di un’Italia che non c’è più, un modello di stile ammirato in tutto il mondo?

L’accoppiata tra viaggi e vespa è nata tanti anni fa, dopo aver letto il libro di Giorgio Bettinelli e del suo leggendario In vespa. Da Roma a Saigon (Feltrinelli, 2003). Abbiamo già fatto parecchi giri così, soprattutto in Europa, scoprendo una modalità di viaggio meravigliosa, che permette un coinvolgimento molto intenso con la terra e le persone che si incontrano. A essere sinceri, per noi, il fatto che la vespa sia vintage o rappresenti in qualche modo il nostro paese è un fatto abbastanza secondario. Usiamo la vespa perché abbiamo quella da tanti anni e le vogliamo bene, è di ferro, consuma poco e tendenzialmente non si rompe. Poi ti garantisce quella lentezza necessaria a non essere superficiali. Certo… bella è bella!


In base a quali criteri avete scelto i posti da visitare e di cui parlare durante il vostro viaggio foto-racconto? In che modo e tramite quali mezzi di comunicazione renderete noti ai vostri follower le impressioni e i ricordi di questa iniziativa?

Sicuramente ci ha guidato l’idea di fondo che dà anche il nome al progetto: ossia quella di ridisegnare con il viaggio il perimetro del paese. Quindi tutta la costa e un po’ di prealpi al Nord. Su questo tracciato stiamo lavorando assieme a Viaggiemiraggi – rete del turismo responsabile – per raccogliere e incontrare quelle realtà che si battono per un rapporto leale con la terra. Realtà che dimostrano di avere un’idea di futuro che superi lo sfruttamento turistico e ambientale e doni una prospettiva felice e sostenibile a uno dei posti più belli e carichi di cultura del mondo.

Il nostro racconto e foto-racconto si svilupperà in buona parte direttamente on the road. La sera, alla fine di ogni tappa, pubblicheremo foto e appunti raccolti durante la giornata. Essendo sviluppatori web di professione abbiamo potuto costruirci gli strumenti di cui necessitavamo: un sito aggiornabile con un telefono, ben collegato ai canali sociali. 


Avete previsto degli eventi on the road per sottolineare e lasciare un segno del vostro passaggio?

Ci lasceremo guidare dalle realtà che ci accoglieranno e ci ospiteranno. In questo modo potremo partecipare e osservare la loro quotidianità. Tendenzialmente, quindi, l’evento è tutto il viaggio, anche se in alcuni posti, ci hanno detto, stanno già preparando calorose accoglienze.


In che modo i vostri fan e partner possono sostenervi e incoraggiarvi lungo il tragitto? Chi si è già impegnato con voi?

Per un progetto divulgativo il miglior auspicio che si possa avere è la divulgazione! Per fortuna gli strumenti oggi ci sono e sono a portata di tutti, per cui quello che speriamo è che la gente sfogli il nostro fotoracconto, ci segua giorno dopo giorno e condivida i nostri contenuti. È stato molto importante anche il contributo di partner e sponsor che ci stanno aiutando ed equipaggiando in tutti i modi, partecipando a quella che si sta trasformando nel disegno che avevamo sognato: una sfida collettiva!


Avete infine un motto, un portafortuna, qualcosa insomma che vi darà coraggio lungo questo “perimetro”?

Ci abbiamo riflettuto un po’, senza grandi risultati, e alla fine abbiamo pensato che l’idea verrà da sé mentre saremo in viaggio!

 

 

Per ulteriori informazioni su Il perimetro:
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