“Una. D’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor” di AA.VV.

di / 24 settembre 2013

Pubblicato dalla casa editrice palermitana :duepunti, Una. D’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue, di cor è una riflessione a carattere nazionale «trascorso l’anno ufficiale delle celebrazioni tra rigurgiti di nostalgie risorgimentali, bizze separatiste e vuoto istituzionale». La volontà di un’ultima parola adotta come piattaforma la letteratura negli interventi di Giancarlo Alfano, Novella Bellucci, Clotilde Bertoni, Andrea Cortellessa, Davide Dalmas, Matteo Di Gesù, Stefano Jossa, Michela Sacco Messineo e Domenico Scarpa.

Nata dalle sollecitazioni di una giornata di studio presso la Società di Storia Patria di Palermo, l’occasione di questa requisitoria ad ampio raggio sui sottintesi attuali della parola “patria” coinvolge le autorità della nostra (e non solo) tradizione letteraria, alla ricerca di più chiavi di lettura per una storia in prospettiva del Risorgimento. L’Italia vista da italiani umili e illustri, da forestieri viaggiatori, prima e dopo l’Unità, al maschile e al femminile. Una ricerca ben variata ed esauriente, nonostante la vastità dell’argomento, supporta gli informatissimi interventi in nome di uno scontro ideale tra le due forze opposte che rendono immaginabile l’idea storica di nazione e come due poli opposti ne determinano l’unità, quelle due forze sono richiamate nella presentazione dell’opera e denominate con un anacronismo «retorica patriottica e antagonismo letterario».

Dati questi presupposti vengono a raccontarsi le storie dei celebri versi manzoniani a cui si fa riferimento lungo tutto il corso dell’opera come a un fil rouge, insieme a quelle più o meno note di De Roberto, Rebora, Forster, Pound, Alfieri, Leopardi, Hayez e molti altri autori e artisti legati per motivi noti o meno alla storia della nostra Nazione.

Una rappresenta in definitiva una buona occasione per raccogliere spunti di pensiero e approfondire en passant la conoscenza della storia letteraria nazionale beneficiando dell’esperienza di affermati professori e ricercatori universitari. Resta qualche dubbio sulla formula editoriale, che forse butta nel calderone troppe fascinazioni sperando che reagiscano fra loro in base a una formula non meglio specificata. Ne risulta una lettura a metà fra il divulgativo e l’accademico, il sereno e il battagliero, lo schierato e l’atono. A parte questa perdonabile impasse, vista la difficoltà del tema, un’utile raccolta di saggi in risposta a una domanda necessaria.

 

(AA.VV., Una. D’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor, :duepunti, 2013, pp. 208, euro 15)

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