[IlLive] No Age @ Circolo degli Artisti, 21 ottobre 2013

di / 25 ottobre 2013

Quale modo migliore per iniziare la settimana se non con un bel live?

Una bella scarica elettrica, magari proveniente da una band indipendente e scatenata. Esatto: il live dei No Age al Circolo degli Artisti ci permette proprio di vivere un’esperienza del genere. Sì, i presenti diranno che visto l’orario eravamo più vicini all’inizio del martedì, ma ci sentiamo di perdonare l’entrata “leggermente” tardiva dei musicisti. Anche perché l’attesa ci ha permesso di ascoltare l’apertura dei Trouble Vs Glue: romani, a loro il compito di scaldare l’ambiente inizialmente tiepido. Un Circolo che visti i nomi chiamati in causa avrebbe sicuramente meritato più afflusso di pubblico: ma si sa, siamo in Italia…

Partiamo però con le presentazione di rito, perché il nome dei No Age molto probabilmente è sconosciuto al grosso dei nostri lettori. Bob Mould – se però non conoscete nemmeno lui lasciate stare – li ha definiti una delle rare indie-punk band in circolazione. Con Randy Randall alla chitarra e Dean Allen Spunt alla voce e batteria, il duo di Los Angeles è una viva e originale garage-band, che dopo l’esordio con Weirdo Rippers, è stato subito messo sotto contratto dalla Sub Pop.

La conferma della loro buona nomea arriva dopo pochi secondi di show. Fedeli alla loro reputazione i No Age scaricano tutta la loro furia, e non si risparmiano. Le corde della chitarra si spezzano e le pareti del Circolo degli Artisti trattengono a stento le esecuzioni del loro ultimo lavoro, An Object. L’ultima fatica discografica del duo losangelino è il loro disco più rilassato e sperimentale, ma a sentirlo “sbattuto” dal vivo non si direbbe proprio. Nonostante l’assenza di una folla oceanica urlante, i No Age non risparmiano nemmeno sulla scaletta, rispolverando gli esordi e l’amatissimo Everything in Beetween. Insomma, come diremmo in gergo a Roma risparmiandoci tanti giri di parole: «Hanno spaccato».

Dopo aver sfibrato prima le casse dello stereo e ora i nostri timpani con i loro assoli, noi incalliti amanti del rock non possiamo che augurare ai No Age di ritornare a Roma in presenza di un pubblico più numeroso e agguerrito. Anche perché per non accorgersi del loro talento, bisogna essere proprio sordi.

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