[RockNotes] Le uscite di febbraio

di / 7 febbraio 2014

Beck, Morning Phase
(Capitol)

Qualsiasi didascalia o frase è superflua: Beck è uno dei pochi che merita ancora ascolto obbligato a ogni uscita discografica. A prescindere. Noi abbiamo ascoltato qualcosa in anteprima: ha fatto centro anche stavolta…

Pontiak, Innocence
(Thrill Jockey)

Abbandonate le categorie e i generi, hard-core, neo-psich, etc: i Pontiak spaccano e basta. I tre fratelli Carney con Innocence pubblicano l’ennesimo lavoro granitico e implacabile. Da far tremare i muri.

SiVa, Argomenti che non vi interessano scritti con i piedi
(Lapidarie Incisioni)

«In Italia si producono più dischi di musica indipendente di quanti se ne riescono a vendere», ci dice il noncantautore calabro-romano SiVa; così, coerente, registra il suo album nel rivoluzionario e utile formato dello spazzolino da denti. I dieci pezzi di Argomenti che non vi interessano scritti con i piedi sono un ironico pastiche di generi e linguaggi che strizzano l’occhio al teatro canzone. Se volete un consiglio, il disco rende meglio live e SiVa è in giro a promuoverlo: non perdetelo.

Black Flag, What the…
(SST/Goodfellas)

Mentre nell’ambito hard-core i Pontiak arrivano all’apice, è da segnalare il lavoro della band che ha dato linfa e lustro al genere: i mitici Black Flag. Il risultato, a prescindere dalle controversie e litigi all’interno della band, è solo per i fan più inossidabili.

Non Voglio Che Clara, L’amore fin che dura
(PiciccaSony)

Godiamoci questa piccola grande realtà italiana finché dura. I ragazzi di Belluno sfornano un pregiatissimo disco, “da camera”, impeccabile negli arrangiamenti come nei testi, con quel tocco di malinconia ideale per rendere più dolci quelle giornate di pioggia. Da consigliare a chi non li conosce.

XIU XIU, Angel Guts: Red Classroom
(Bella Union)

Ancora tanta disperazione nella nona creatura in studio degli Xiu Xiu di Jamie Stewart, Angel Guts: Red Classroom. Incentrato sull’essenzialità di synth e drum machine, questo disco appare più scarno e disperato del precedente Always: momenti brillanti, alti meno, ma comunque l’ennesimo valido lavoro scaturito dalla zona più dark della wave.

Warpaint, Warpaint
(Rough Trade)

Ormai tutti parlano di loro: sono una moda e sembra quasi un delitto criticarle. A voi ascoltatori l’ardua sentenza: le basi per un buon lavoro ci sono, ma tutto quest’entusiasmo, nonostante i numerosi ascolti, ci sembra eccessivo.

Dum Dum Girls, Too True
(Sub Pop)

Strana parabola quella di Dee Dee e le sue Dum Dum Girls. Quando si tratta di concentrare gli sforzi in un riuscitissimo ep, End of Daze, i risultati sono ottimi, quando si tratta di sferrare l’album in grado di confermarle, il guizzo latita. Dopo i due gradevolissimi predecessori, Too True pur apparendo ammaliante all’ascoltatore quasi quanto Dee Dee sulla copertina, dà la sensazione dell’ennesimo colpo mancato. E la pazienza sta finendo.

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