“Mondo piccolo” di Valerio Millefoglie

di / 1 aprile 2014

Mondo piccolo (Laterza, 2014), l’ultimo libro di Valerio Millefoglie, è il viaggio in un microcosmo straordinario e fantastico, eppure sorprendentemente reale: quello dei luoghi più piccoli del mondo. Sì, una collezione di edifici, spazi, ambienti, tutti rigorosamente in miniatura, stretti in pochi metri quadrati e tuttavia pienamente vissuti e vivibili. Luoghi «dove appena entri sei già fuori». Dalla cattedrale più piccola del mondo – situata sull’isola croata di Nona, dove può entrare una sola persona alla volta e in cui si celebra il matrimonio «più duraturo di tutti i tempi: il matrimonio da separati» – alla libreria che contiene solo libri microscopici, scritti dentro un guscio di noce o su un tappo di bottiglia; dal ristorante per sole due persone al carcere meno affollato, che ospita solo tre detenuti; dalla mini-discoteca dove tutti sono al centro della pista (perfetta per i timidi) al cinema dentro una macchina; dalla classe con un solo alunno all’albergo con un solo letto; e via rimpicciolendo.

Ecco alcuni dei luoghi “minimi” ‒ sparsi in giro per l’Europa e non solo ‒ in cui Valerio Millefoglie ci accompagna, con lo sguardo curioso e al contempo rispettoso di chi vuole scoprire il segreto della bizzarra ricchezza racchiusa in una scala così ridotta. E nel corso del viaggio ciò che scopriamo non sono soltanto le incredibili dimensioni di questi luoghi eccezionali, ma soprattutto le storie delle persone che li hanno abitati o che tuttora li abitano, storie inevitabilmente “minori” e minuscole, ma spesso tangenziali a quella “maggiore”, con la esse maiuscola. Sono proprio le loro voci, raccolte dall’autore nel suo paziente lavoro di ricerca, a restituire via via il significato di tanta mirabile piccolezza. La ricostruzione storica si mischia con il gusto della narrazione e si apre all’avvento dell’imprevedibile, là dove le pagine si fanno più vivaci e gli incontri coi personaggi più interessanti. Soprattutto emerge la passione della ricerca e il divertimento dell’autore nel descrivere con sottile ironia i posti in cui si trova, così ironici essi stessi nella loro amabile assurdità. 

Ma, a conti fatti, si tratta soltanto di una specie di piacevole escursione dal sapore un po’ gulliveriano? No, è qualcosa di più. È una riflessione sull’esistenza e le sue dimensioni: la solitudine, la vita di coppia, la convivenza col passato e i suoi fardelli, individuali e collettivi. Questo viaggio ‒ come ogni viaggio ‒ è un viaggio dentro se stessi. Le spedizioni di Millefoglie in questi luoghi così alieni dalle nostre normali, comode posizioni, ci invitano a ripensare i nostri rapporti con le cose (anche le più quotidiane), a ripensare le nostre abitudini e i nostri modi di vivere, a rivalorizzare oggetti e spazi dimenticati. Insomma, a rimettere in discussione noi stessi e, in fondo, i nostri stessi limiti, perché «la comodità non ha mai portato a niente, l’uomo sulla luna non ci è arrivato in pantofole. Mettiamoci scomodi. Non prendiamoci troppo spazio».  


(Valerio Millefoglie, Mondo piccolo. Spedizione nei luoghi in cui appena entri sei già fuori, Laterza, 2014, pp. 144, euro 12)

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