La meravigliosa microstoria del punk

Su "Memorial Device" di David Keenan

di / 24 febbraio 2021

Double Nickels è una giovane casa editrice di base a Bologna che si propone di esplorare l’intersezione fra musica e letteratura pubblicando le fatiche letterarie di musicisti e critici. Una realtà che guarda in primis alla scena punk e post-punk e che, nata dall’attitudine diy, ha deciso di strutturarsi come casa editrice proprio in questo difficile momento, in volenterosa controtendenza con la recessione culturale della fase che stiamo attraversando.

Sappiamo bene quanto alcuni fra i più noti esponenti della musica di qualità mondiale non siano avari di intuizioni anche quando si confrontano con la pagina scritta, basti pensare alla produzione letteraria di Nick Cave che si sta affermando anche in Italia con notevoli riscontri. Se non stupisce che musicisti e performer siano buoni scrittori oltre che sopraffini parolieri, ancora meno dobbiamo stupirci se sono i critici musicali ad adoperare la penna per scrivere narrativa. Proprio a questo versante guarda la prima pubblicazione di Double Nickels, Memorial Device di David Keenan, firma storica di The Wire ed esponente di spicco della critica musicale inglese che non ha nulla da invidiare a gente del calibro di Julian Cope e Simon Reynolds.

Tuttavia, pur guadagnandosi i galloni sul campo della critica, lo scozzese Keenan mostra di cavarsela egregiamente anche al banco di prova della narrativa. Memorial Device è un romanzo di ispirazione postmoderna che si inabissa nella provincia scozzese e, tramite il filtro del mondo musicale, regala l’affresco di un microcosmo sconfinato come la vita. Keenan orchestra con grande dovizia di particolari la storia dei Memorial Device, band punk nella provincia scozzese attiva dal 1978 al 1986. L’epopea della band è un cavallo di Troia per raccontare la parabola dei suoi membri, fra permanenti e passeggeri, e con essa la storia di un territorio e di una moltitudine che Keenan non ha paura a chiamare “scena”.

Ovviamente l’autore mette in mostra con rigore filologico il diorama della sue conoscenze, dimostrando la competenza musicale che ci si aspetta e stilando, quasi a ricalcare l’apparato di note di una cattedrale postmoderna come Infinite Jest, la discografia della band fittizia dei Memorial Device. Ma non è solo l’acribia filologica e l’inventiva a stupire, e nemmeno la precisione linguistica con cui l’autore rende i tecnicismi degli addetti ai lavori o il gergo della scena punk che va a (ri)costruire. La bontà di questo romanzo risiede nella molteplicità dei punti di vista a partire da cui è narrata la vicenda: racconti esagitati, testimonianze di amici o di chi gravitata attorno alla band, confessioni di groupie, interviste, dicerie, materiale vario. La bravura di Keenan risiede nel variare registro all’occorrenza e intessere una fitta trama di rimandi, un arazzo biografico e sociologico che costruisce l’arzigogolo della vicenda dei Memorial Device. Ogni capitolo riserva sorprese per stile e focalizzazione, una vivacità stilistica e formale che ricorda le parabole proletarie del connazionale Irvine Welsh.

E per una varietà di esperienza non manca una ponderato ventaglio tematico: dal rapporto con la musica, alla ricostruzione di una scena musicale, fino all’indagine sulla giovinezza e sull’universo ideologico dell’underground, quella serie di valori ingenui e assoluti che spingono le menti più diverse a una facile quanto sincera ribellione contro la realtà già data. E poi ancora il macrotema della provincia, perché in questo Keenan sembra pescare appieno nel proprio vissuto: con naturalezza affresca la solitudine degli adolescenti di metà Settanta nel microcosmo scozzese, e allo stesso tempo l’estrema inventiva che dovevano necessariamente dimostrare per sopravvivere alla noia.

Memorial Device è un romanzo divertente che non lascia nulla al caso e che, nel suo debordante fluire, appassiona il lettore in fissa con la musica e quello addentro al mezzo letterario. Una piccola perla, la prima di tante, che gli spiriti bellicosi di Double Nickels hanno deciso di regalarci.

 

(David Keenan, Memorial Device, trad. di Matteo Camporesi e Lorenzo Mari, Double Nickels, 2020, 318 pp., euro 18)

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