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Musica

“Lesbianitj”
di Pop X

Tra Battisti e i Prophilax, il nuovo prodotto di Bomba Dischi

di Luigi Ippoliti / 24 novembre

Pop X probabilmente non è un genio. Pop X non è, allo stesso tempo, la peggiore cosa che si possa ascoltare. L’ultima creatura di Bomba Dischi, con Lesbianitj, sembra  essere lo sbocco naturale di un modo di intendere il cantautorato italiano  – quantomento quello definito e definibile come alternativo – che ha iniziato il suo processo di stravolgimento con I Cani,  ha sviluppato una ripresa elettropop sonora anni ’80/’90  mischiati a testi smaccatamente melensi con i Thegiornalisti e si è auto confermato con Calcutta. Sembrano  lontanissimi i tempi in cui l’allora nuovo cantautorato italiano aveva come rappresentati i vari Dente e Brunori Sas (ai quali hanno seguito Dimartino e Colapesce).  I Baustelle, a un livello superiore. Lo stesso Calcutta, che tra i nuovi per inclinazione può ricordarli maggiormente, fa trasparire un approccio scanzonato diverso, quasi a far passare il messaggio di non voler essere preso mai concretamente sul serio. Artisti che cercavano una nuova lettura del e nel cantautorato italiano, interpretandolo a loro modo, immersi in un contesto sociale e politico chiaramente diverso, ma che avevano radici ancorate nei pilastri De Andrè, De Gregori,  Guccini e Battisti. Dall’uscita di  Il sorprendente album d’esordio  dei Cani in poi, le cose hanno iniziato a cambiare radicalmente, facendo trasparire la possibilità che la riduzione e la semplificazione, un modo di fare naiv  fossero la maniera, oggi, per emergere. In un momento in cui, tra l’altro, forse, si sente la necessità dell’opposto. Così, l’avvento dei Thegiornalisti, di Calcutta e, ora, di Pop X.

Lesbianitj è un album che, per come è stato pensato, funziona. Indubbiamente godibile.  Piacevole nel suo riuscire a essere immediato con melodie e ritmiche martellanti, ma disturbante perché non ne esce fuori altro se non, appunto, la sua capacità di  rimanere impresso solo a livello di sensazioni primitive. Il fischiettare che si può associare a ogni tipo di brano pop che ha l’intento unico di rimanere un brano pop da fischiettare. Il che, certamente, non è per nulla un esercizio facile, tutt’altro.  La questione, però, è che pare che tutto il suo discorso ruoti attorno all’essere immediato, riconoscibile. Ma basta fare così, ora, per uscire fuori? Per essere credibili? Ciò che sembra trasparire da questa nuova generazione è proprio questo. Fare della superficialità la profondità. Se per Battisti fu una reazione all’impegno dei vari  De Andrè, De Gregori e Guccini, oggi sembra solo  una moda da cavalcare. L’uso del disimpegno forzato come mezzo comunicativo. Un appiattimento globale verso verso il modello che, teoricamente, dovrebbe essere antagonista a questo mondo: quello mainstream. E sembra, ora, con Pop X, essere arrivati a un culmine, a una sintesi di quanto accaduto negli ultimi anni.

In Lesbianitj c’è il Battisti di Hegel (a livello strumentale, “Mister V”, “Secchio”), ci sono sprazzi dell’attenti al lupo di  Dalla (“Azzurra”),   ci sono I Cani (il brano “Ti scatto una Photo”  sembra preso direttamente da  Il sorprendente album d’esordio  dei Cani), c’è il dissacrare dei Prophilax   (“Frocidellanike”) , ci sono i matrimoni osceni alla Real Time (“Sanatrix”, “Madamadorè”, “Preti”),  c’è la parodia di alcuni successi di lingua spagnola che avrebbe potuto usare  Moccia nella prima scena di La Grande Bellezza se l’avesse girata lui (“Dens”). C’è, quindi, un album straniante, ma con il risultato, assurdo, di una coerenza estetica notevole. Lavorato sicuramente con intelligenza. Un tipo di intelligenza che però può  sfociare nella furbizia.

Ed è giusto quindi, oggi, cercare di introdurre Pop X in un contesto ampio che ha a che fare con la tradizione importante cantautorale oppure prenderlo per altro, ovvero per un prodotto certamente godibile, ma nulla di più?

 

LA CRITICA - VOTO 6/10

Pop X, con Lesbianitj, produce lavoro godibile e ben fatto, ma che lascia spazio a diverse perplessità. Che direzione sta prendendo il cantautorato italiano?