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Genova@ebook: tre incontri sull’editoria digitale

di Giulia Zavagna / 2 giugno

Mentre a Palermo si dava il via a Una marina di libri e a Roma si inaugurava Indy, la fiera dei gusti non omologati, si è tenuto ieri a Genova il primo incontro di “Genova@ebook”. Organizzato presso il BerioCafé, il bar della biblioteca più importante e fornita della città, l’incontro era il primo di tre appuntamenti ideati e promossi dalla casa editrice digitale Quintadicopertina. Come chiarisce il nome della rassegna, i tre incontri sono volti non solo a parlare di editoria, cosa di per sé ancora piuttosto rara nel capoluogo ligure, ma ad affrontare in modo critico e costruttivo le nuove sfide poste dal digitale. 

Ospiti di riguardo per discutere del tema da un punto di vista particolare, ovvero ponendosi una domanda precisa: sono possibili e attuabili delle pratiche di editoria sostenibile attraverso la rete? Ne hanno parlato Bernardo Parrella, responsabile di Global Voices in italiano, Carlo Gubitosa, direttore della rivista Mamma!, insieme a Guido Ostanel e Davide Lunardelli di BeccoGiallo Editore, coordinati da Maria Cecilia Averame di Quintadicopertina.
I ragazzi di BeccoGiallo, in collegamento via Skype, hanno parlato del loro percorso come casa editrice sostenibile, riassunto in pochi punti fondamentali: stampare i libri su carta riciclata (o addirittura a impatto zero, piantando degli alberi che sopperiscano al consumo di carta), aprirsi a licenze diverse dal copyright tradizionale, come Creative Commons, e non accettare il lavoro gratuito degli stagisti. Il lavoro di BeccoGiallo si traduce in digitale attraverso un blog aggiornato di frequente, la creazione di nuovi contenuti extra che sono di supporto al prodotto e un ampio uso dei social network, che permettono di avere un feedback diretto da parte dei lettori. Proprio di social network si è discusso a lungo, in seguito a una polemica sollevata da Bernardo Parrella, che definisce Facebook, Twitter e le altre piattaforme simili come il contrario della socialità: su questi mezzi la distrazione è massima, e non esistono veri utenti, ma solo inserzionisti. È, però, il loro potere di diffusione delle informazioni, che Parrella sostituirebbe con il lavoro di network indipendenti e mailing list, anche di piccola entità, ma caratterizzati da una forte coordinazione e una forte presa sul territorio. Il punto di vista non può certo essere lo stesso per un piccolo editore digitale, che ha con i social network la reale possibilità di entrare in contatto diretto con i lettori saltando la distribuzione, e ottenendo grandi risposte a livello commerciale. Il contenuto, per quanto nobile e di qualità (come nel caso di Angeli col fango sulle magliette, la pagina Facebook che è stata fondamentale per coordinare gli aiuti in seguito all’alluvione che ha colpito Genova lo scorso novembre), non legittima il contenitore, ribatte Carlo Gubitosa, che solleva la necessità di ripetere il ragionamento sulla comunicazione di massa in toto. Citando Danilo Dolci, secondo cui «la comunicazione di massa non esiste», Gubitosa propone il suo modello di sostenibilità a livello editoriale: non abbandonare necessariamente la carta a favore del digitale, ma utilizzare la rete per creare spazi alternativi alla concentrazione che ormai caratterizza la quasi totalità del panorama editoriale, abbandonare quindi edicole, librerie e tv, ed evitare il più possibile di mandare carta al macero.

Non solo editoria e non solo ebook, quindi, ma anche e soprattutto un ragionamento più ampio su cosa significa fare cultura e comunicazione oggi. Grazie anche al supporto di Marta Traverso e Adriano Casissa, che hanno permesso a molti di seguire l’evento via Twitter con l’hashtag #genovaebook, si è generato un dibattito stimolante che ha sfiorato anche il problema delle EAP e le possibilità del crowd-funding nell’editoria digitale. Un’ottima iniziativa dunque, in grado di fornire numerosi spunti su un argomento che oggi è sulla bocca di tutti, ma proprio per questo non è sempre trattato con l’adeguata competenza.

Genova@ebook non finisce qui: sono previsti altri due incontri. Venerdì 8 giugno si parlerà di editoria social: quali sono i nuovi luoghi digitali pensati per i lettori? Marta Traverso ne parlerà con Barbara Sgarzi di Zazie e Marco Ghezzi di Bookrepublic. Venerdì 15 giugno, infine, il dibattito continuerà analizzando i nuovi percorsi di lettura e di scrittura promossi dalla rete. Fabrizio Venerandi di Quintadicopertina ne discuterà con Clelia Valdesi di Bookliners e Alessio Neri di Editoria Crossmediale.

Nel frattempo, se volete approfondire, date un’occhiata allo storify dedicato al primo incontro.