Oscar 2015: chi vince

Previsioni, pronostici, presentimenti e polemiche in attesa della notte degli Oscar

di / 19 febbraio 2015

La notte degli Oscar è sempre più vicina. Il 22 febbraio Neil Patrick Harris condurrà dal Dolby Theatre di Los Angeles la cerimonia della consegna delle statuette più importanti del cinema internazionale. Se ne parla da mesi, tra attese, polemiche e pronostici.

Rifacendoci, in minima parte, a quello che ha fatto Peter Knegt di Indiewire negli ultimi mesi, proviamo a indicare per le otto categorie (per noi) più importanti – miglior attrice e attore, protagonista e non, miglior sceneggiatura originale e non, miglior regia e miglior film – il favorito per la vittoria finale, chi meriterebbe di vincere e chi avrebbe meritato, almeno, la nomination. In ogni categoria ci sono dei grandi favoriti che si sono portati a casa alcuni dei premi già assegnati (Golden Globes, Critic’s Choice, SAG) comunemente ritenuti delle anticipazioni delle indicazioni di voto dell’Academy. Ciò non toglie che ci siano, comunque, dei vincitori morali, dei nominati che non hanno reali possibilità di vincere ma che se lo meriterebbero, così come è chiaro che la selezione delle nomination possa aver, in più caso, escluso senza motivo apparente dei candidati che avrebbero meritato (anche più di altri inseriti) di far parte della rosa.

Iniziamo.

Miglior attore:

Candidati:

Bradley Cooper, American Sniper
Michael Keaton, Birdman
Steve Carrell, Foxcatcher
Benedict Cumberbatch, The Imitation Game
Eddie Redmayne, La teoria del tutto

Chi vince: Eddie Redmayne, La teoria del tutto
Chi dovrebbe vincere: Eddie Redmayne, La teoria del tutto
Chi manca: Jake Gyllenhaal, Lo sciacallo

Non dovrebbero esserci molti dubbi su chi sarà il migliore attore. La trasformazione di Eddie Redmayne in Stephen Hawking per La teoria del tutto è da storia del cinema e gli è già valsa più di un premio. Michael Keaton meriterebbe per il livello enorme della rentrée che ha confezionato con Iñárritu, ma non sembrano esserci reali possibilità. Hollywood, per tradizione, tende sempre a premiare i grandi lavori fisici. In questa prospettiva, il dimagrimento paraonide di Jake Gyllenhaal avrebbe meritato di essere nominato più dei muscoli di Bradley Cooper.

Miglior attore non protagonista:

Candidati:

Edward Norton, Birdman
Ethan Hawke, Boyhood
Mark Ruffalo, Foxcatcher
Robert Duvall, The Judge
J.K. Simmons, Whiplash

Chi vince: J.K. Simmons
Chi dovrebbe vincere: J.K. Simmons
Chi manca: Tony Revolori, Grand Budapest Hotel

Anche per il miglior attore non protagonista sembra tutto già deciso. J.K. Simmons, per il suo insegnante spietato, è il grande favorito. Oltretutto se lo merita per tutta la carriera passata nell’ombra dei piccoli ruoli. È sempre giusto quando i caratteristi arrivano a poter ambire un Oscar, se lo merita per tutta la categoria. Peccato perché Edward Norton, in maniera simile a Michael Keaton, meriterebbe un riconoscimento per l’ottimo lavoro in Birdman. Il giovane Tony Revolori avrebbe meritato una nomination in rappresentanza di tutto il cast di Grand Budapest Hotel.

whiplash_oscar_flaneri

Miglior attrice:

Candidate:

Marion Cotillard, Due giorni, una notte
Felicity Jones, La teoria del tutto
Julianne Moore, Still Alice
Rosamund Pike, L’amore bugiardo
Reese Witherspoon, Wild

Chi vince: Julianne Moore, Still Alice
Chi dovrebbe vincere: Julianne Moore, Still Alice
Chi manca: Scarlett Johansson, Under the Skin

Anche in questa categoria non dovrebbero esserci sorprese. Julianne Moore è la grande favorita per la statuetta, oltre a essere l’attrice a meritarla di più in una rosa comunque di altissimo livello. Marion Cotillard, splendida per i Dardenne, e Rosamund Pike, inquietante e gelida gone girl, stanno un passo indietro, ma è un passo irrecuperabile. Finora, Julianne Moore, arrivata alla quinta nomination in carriera, si è già portata a casa per il ruolo della malata di Alzheimer Golden Globe, BAFTA, SAG, Critic’s Choice, Satellite Award e National Board of Review. Sarebbe il primo Oscar. Scarlett Johansson avrebbe meritato di essere presa in considerazione per il suo alieno di Under the Skin, ma sarebbe stato davvero difficile trovarlo un posto nella cinquina.

Miglior attrice non protagonista:

Candidate:

Emma Stone, Birdman
Patricia Arquette, Boyhood
Keira Knightley, The Imitation Game
Meryl Streep, Into the Woods
Laura Dern, Wild

Chi vince: Patricia Arquette
Chi dovrebbe vincere: Emma Stone
Chi manca: Tilda Swinton

Patricia Arquette sembra avere il premio già in mano per la sua madre di Boyhood. Dopo essere un po’sparita dal grande schermo ha fatto un ritorno notevolissimo con Linklater, solo che la fragile e complessa figlia di Birdman interpretata da Emma Stone ha qualcosa in più e un Oscar aiuterebbe a lanciare definitivamente una giovane attrice che si fa notare già da anni. Tilda Swinton avrebbe meritato una menzione per la trasformazione di Grand Budapest Hotel, o per quella di Snowpiercer, e in generale perché in questa stagione di cinema è stata sempre bravissima. Meryl Streep ormai – e giustamente – viene candidata per qualsiasi cosa faccia.

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Miglior sceneggiatura originale:

Candidati:

Birdman, Alejandro González Iñárritu, Nicolás Giacobone, Alexander Dinelaris Junior, Armando Bo
Boyhood, Richard Linklater
Foxcatcher, E. Max Frye e Dan Futterman
Grand Budapest Hotel, Wes Anderson
Lo sciacallo, Dan Gilroy

Chi vince: Grand Budapest Hotel
Chi dovrebbe vincere: Lo sciacallo
Chi manca: Jim Jarmush, Solo gli amanti sopravvivono

La recente vittoria ai BAFTA sembra spianare la strada allo script di Wes Anderson che otterrebbe in questo modo anche una sorta di premio di consolazione, dato che rimarrà a mani vuote – è praticamente certo – per il miglior film e la miglior regia. Il fatto che sia la sua terza nomination nella categoria (la prima nel 2002 per I Tenebaum, la seconda nel 2013 per Moonrise Kingdom) lo indica ancora di più come favorito. Il premio per Lo sciacallo di Dan Gilroy sarebbe il giusto (altamente improbabile) riconoscimento per un nuovo interessante filmaker. I vampiri di Jarmush non sono stati neanche considerati, ma meritano.

Miglior sceneggiatura non originale:

Candidati:

American Sniper, Jason Hall
The Imitation Game, Graham Moore
La teoria del tutto, Anthony McCarten
Vizio di forma, Paul Thomas Anderson
Whiplash, Damien Chazelle

Chi vince: Whiplash
Chi dovrebbe vincere: Whiplash
Chi manca: L’amore bugiardo

Whiplash, in realtà, c’entra poco in questa categoria. La sceneggiatura sarebbe originale, se Chazelle non l’avesse già utilizzata per il corto da cui nasce il film. Quindi, stando alle regole un po’rigide dell’Academy, non la si può considerare una sceneggiatura originale. Forse meglio così, perché data l’incomprensibile esclusione di L’amore bugiardo di Gillian Flynn, Chazelle spicca sicuramente in una cinquina che include sceneggiature piene di debolezze e che, nel caso di Paul Thomas Anderson, hanno convinto molto poco la critica.

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Miglior regia:

Candidati:

Alejandro González Iñárritu, Birdman
Richard Linklater, Boyhood
Bennett Miller, Foxcatcher
Wes Anderson, Grand Budapest Hotel
Morten Tydlum, The Imitation Game

Chi vince: Richard Linklater, Boyhood
Chi dovrebbe vincere: Alejandro González Iñárritu, Birdman
Chi manca: David Fincher, L’amore bugiardo; Christopher Nolan, Interstellar

Se si guarda ai premi vinti finora e li si eleva a pronostico non ci dovrebbero essere dubbi: Linklater ha già preso riconoscimenti ovunque, da Berlino ai BAFTA, come è giusto. Però il virtuosismo quasi spericolato di Iñárritu e del suo Birdman, oltre a essere di ben maggiore impatto, si sposa alla grande con la tendenza più recente dell’Academy, che sembra considerare quello alla regia come un premio principalmente tecnico, volto cioè a riconoscere proprio l’innovazione e lo sperimentalismo. È stato il caso, l’anno scorso, di Alfonso Cuarón per Gravity e nell’edizione precedente di Ang Lee per Vita di Pi (volendo, anche il premio andato nel 2012 a Michel Hazanavicius per The Artist può essere visto come un riconoscimento per la capacità di osare). In quest’ottica, l’assenza di Christopher Nolan nella rosa dei candidati appare poco comprensibile.

Miglior film:

Candidati:

American Sniper, Clint Eastwood
Birdman, Alejandro González Iñárritu
Boyhood, Richard Linklater
Grand Budapest Hotel, Wes Anderson
The Imitation Game, Morten Tyldum
Selma, Ava DuVernay
La teoria del tutto, James Marsh
Whiplash, Damien Chazelle

Chi vince: American Sniper
Chi dovrebbe vincere: Boyhood
Chi manca: L’amore bugiardo; Interstellar

In questo caso, più che una previsione è un presentimento. American Sniper finora è stato fuori dai giochi per i premi più prestigiosi. Il motivo è semplice e di natura tecnica, diciamo così: negli Stati Uniti il film di Eastwood è uscito con copertura nazionale il 16 gennaio, troppo tardi per essere inserito tra i candidati ai premi che solitamente segnano la strada degli Oscar (le candidature dei Golden Globes, ad esempio, sono state annunciate l’11 dicembre). Il successo strepitoso che ha incontrato negli Stati Uniti potrebbe convincere l’Academy molto più dei premi già assegnati, anche perché la stampa americana ha accolto con un certo entusiasmo la storia di Chris Kyle.

Se il presentimento dovesse rivelarsi sbagliato, sarà ancora una volta sfida tra Birdman e Boyhood, con il secondo favorito. Si tratta di due film unici. Boyhood, però, è di un’unicità tutta particolare.

 

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