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Musica

il 2018 in musica

di Redazione / 9 gennaio

Il 2017 è stato un anno ricco di lavori importanti. Dai The National ai The War on Drugs, dal mistero Liberato alla santificazione di Kendrick Lamar, passando per i Baustelle,  questi ultimi dodici mesi ci hanno regalato ottimi momenti di musica. Il 2018 è iniziato e si preannunciano graditi ritorni, su tutti Artic Monkeys e Interpol. Attenzione a quello che potrebbe succedere in Italia.

Artic Monkeys: Come suonaneranno gli Artic Monkeys, padroni indiscussi dell’indie rock inglese tra la fine degli anni ’00 e l’inizio degli anni ’10, oggi, dopo l’esplosione dell’hip hop su larghissima scala e con l’avvicinamento sempre più netto di questo al pop? Ci si aspetta molto dalla band di Alex Turner (Senza titolo. Data da definire).

Interpol: Nel 2017 hanno festeggiato i 15 anni di Turn on the Bright Lights con un tour auto celebrativo. Nel 2018 torneranno con un nuovo album a quattro anni dall’ultimo non riuscitissimo El Pintor. Ce la farà Paul Banks ha trainare il gruppo verso i fasti del debutto? (Senza titolo. Data da definire).

Franz Ferdinand: Per la band capitanata da Alex Kapranos gli anni passati dall’ultimo album sono cinque. L’ultimo lavoro in studio, escludendo il super gruppo FFS insieme agli Sparks con cui è stato prodotto FFS nel 2015, è Right Thoughs, Right Words, Right Action, del 2013. Riuscirà la nu new wave degli scozzesi a stare al passo con i tempi? (Always Ascending. 9 febbraio).

Belle And Sebastien: Da questi giganti del pop si spera e ci si aspetta sempre qualcosa che possa assomigliare al loro capolavoro If You’re Feeling Sinistre, nonostante gli ultimi anni siano stati scritti album piuttosto anonimi (Write About Love, Girls in Peacetime Want to Dance). Vediamo se la loro prossima fatica potrà farci ricredere (How to Solve Our Human Problems. 19 gennaio).

Tool: Sarà questo l’anno buono? Dalle parole di Danny Carey pare di sì, ma dallo scherzo del chitarrista Adam Jones, in cui diceva che il nuovo album era pronto al 100% e che sarebbe uscito nel 2014, risulta difficile fidarsi. Oramai sono passati 12 anni da 10,000  Days. Vedremo (Senza titolo. Da definire).

Joan As Police Woman: Joan Wasser ha incasellato tre album (To Survive, The Deep Field, The Classic) che l’hanno posta tra le cantautrici più interessanti dell’ultimo decennio. Sarà curioso vedere come verrà declinato il suo soul nel prossimo album (Damned Devotion. 9 febbraio).

Cosmo: Nel 2016 ha fatto il salto verso un pubblico più ampio grazie a L’ultima festa, dove si evidenziava una scrittura più matura rispetto ad alcuni colleghi e a un pop che aveva un certo fare alla Apparat. Anticipato da due singoli (“Tu non sei tu”, “Quando ho incontrato te”), il nuovo album di Marco Bianchi ci indicherà molto sulla sua tenuta. (Cosmotronic. 12 gennaio).

Calcutta: Eccoci qui. Calcutta, lo sappiamo tutti, ha attuato una rivoluzione, più o meno cosciente, nella musica italiana con Mainstream. Del senso di indie e mainstrem, della loro sovrapposizione, del loro ribaltamento, in questi due anni se ne è discusso moltissimo. Cosa sia Calcutta, forse, non lo abbiamo ancora capito. Il nuovo album, anticipato dal singolo “Orgasmo” ci farà capire qualcosa in più. (Senza titolo. Data da definire)

Pop X: Se c’è un’anomalia nella musica italiana, quella è sicuramente Pop X. I testi che sembrano dei non testi, il surrogato di cut-up, filastrocche forzatamente disturbanti, combinati con un base strumentale esaltante e incredibilmente ben fatta, fanno sì che il prossimo lavoro di una delle punte di Bomba Dischi sia tra i più attesi dell’anno. Nel prossimo Musica per noi capiremo se il disimpegno di Lesbianitj sia funzionale oppure una cosa buttata là a caso. (Musica per noi. 26 gennaio).

I Cani: Inseriamo anche il progetto di Niccolò Contessa, nonostante non si abbia nulla di certo tra le mani. Dalla cancellazione della pagina de I Cani in poi si è parlato di un suo ipotetico ritorno, a due anni da Aurora. Non è bastato il comunicato dello stesso Contessa, in cui diceva che la cancellazione della pagina non voleva dire assolutamente nulla, per fugare tutti i dubbi su una possibile uscita. Conoscendo le sua qualità nel saper creare aspettativa, mettiamo un grosso punto interrogativo (Senza titolo. Data da definire).