La confraternita del lupo

di / 1 giugno 2011

“I due ragazzi si incamminarono a piedi lungo la strada tracciata dai cingoli dei trattori usati dai taglialegna, illuminati, ancora per poco, da un timido scampolo di luce diurna. Davide aveva con sé una mappa, per non rischiare di perdersi nel bosco, complice l’oscurità, nonostante conoscesse molto bene la via per arrivare a Fonte Paurosa (…) A poche centinaia di metri i cani del vicino casolare accolsero il loro passaggio con energici latrati. Camminavano fianco a fianco senza guardarsi e, soprattutto, senza che nessuno dei due (…) avesse pronunciato una parola. Davide fu il primo a rompere il silenzio: «Sai che stiamo facendo una fesseria, vero?» Le chiese”


Andate su “Google” e digitate “il Molise”. La prima opzione che vi verrà proposta sarà “il Molise non esiste”. Entrate e fatevi due risate. Si parla del Molise come di una regione che non esiste, di cui nessuno parla, che nessuno sa dov’è, in cui nessuno è mai stato. Si ride di cuore (non c’è velo di razzismo, solo goliardia) ma poi ci si ferma un attimo a pensare. E ci si rende conto che, in effetti, del Molise non si sa molto. Anzi non si sa nulla. Alle elementari ci hanno insegnato che Campobasso e Isernia sono lì da qualche parte, che nevica spesso e che una volta il Molise faceva parte degli Abruzzi. Tutto qui. Peccato, perché leggere “La Confraternita del Lupo” di Daniele Lombardi (edito da Volturnia Edizioni) apre alla nostra fame di conoscenza un mondo sconosciuto ai più: per l’appunto il Molise. Nelle 200 pagine del libro (che scorre veloce e appassionante) Lombardi ci guida per mano alla scoperta di una terra che ha storia, tradizioni e leggende addirittura anteriori alla fondazione di Roma. Avete mai sentito parlare dei Sanniti? Antico popolo italico vissuto secoli fa nel centro Italia e sottomesso dai Romani dopo tre guerre? Alzi la mano chi lo sapeva! Siete in pochi. Ma alzi la mano chi sapeva che di Sanniti ce n’erano in realtà varie tribù e che i loro domini arrivavano fino alle moderne Marche. Nessuno (noi per primi). La “Confraternita del Lupo” è ambientato in questo mondo, a metà tra il Molise moderno e quello antico, passando per un medioevo fantasticato in cui le leggende popolari si fondono con riti sanguinari e boschi secolari. É un thriller ma un thriller casereccio, dove il luogo del delitto non si chiama Hollywood Boulevard ma San Pietro Avellana località Piana Fusaro e dove le news non passano sulla CNN ma su “Molise Notizie”. Ma attenzione, casereccio non vuol dire sempliciotto, anzi. Significa genuino, sano, che piace. Significa avventurarsi, sapientemente guidati, in luoghi a poche centinaia di chilometri da Roma dove le atmosfere e le trame sono le stesse che si possono trovare nei libri di Stephen King. Ok, il paragone è ardito ma rende l’idea della bravura di Lombardi che in un crescendo di colpi di scena ci incolla al libro e soprattutto ci regala la cosa più bella che ogni buon lettore vorrebbe: un bel finale. Non diciamo altro, non sveliamo nemmeno un accenno di trama. Vi basti sapere che Lombardi è uno scrittore esordiente, che il libro scorre e che dopo averlo letto vien voglia di fare una gita fuori porta nei luoghi della storia. E poi costa 12 euro, poco, davvero poco per questi tempi. Noi non vendiamo nulla, il nostro è solo un consiglio e questo non costa nulla.
 

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