“The Rerum Natura” di Enrico Castellani e Valeria Raimondi

di / 20 giugno 2012

La vita e la morte che convivono a braccetto, senza soluzione di continuità, si mescolano, diventano un tutt’uno ed entrano a far parte delle dinamiche del consumo, del consumismo sfrenato, fatto di valori dilapidati, distrutti, plasmati sotto la lente anamorfica del guadagno, dell’introito, vivisezionando ogni possibile sentimento residuo. La società del benessere. Secondo l’opinione comune, vivere significa stare bene, non interrogarsi sulle domande fondamentali, non pensare ai nostri ultimi giorni né alle sofferenze che il corpo potrebbe un domani patire. I valori cristiani, di quel Cristo in croce che si presenta in scena smantellato, dimesso, hanno creato dei non valori sociali, crudeli, fuorvianti. Perché vivere non significa solo respirare ma comprende percezioni, sensibilità, emozioni, gioie e dolori non dettati dalla carne, che la morale comune, bigotta e bieca, tende sempre a relegare in un cantuccio. Parlare di sentimenti universali, oggi, fa paura. Allora la riflessione di Babilonia Teatri, portata avanti da Enrico Castellani e Valeria Raimondi, è precisa e parte da una domanda banale: «Cos’è la vita e cos’è la morte?». Allora si comprende che è necessario interrogare un Dio che ha fornito un decalogo per vivere ma non per affrontare serenamente l’aldilà, ripudiare una morte dolorosa, la carne ferita, simbolo del nostro tempo e dedicarsi finalmente a se stessi. L’uomo ama costruirsi un mondo fittizio, patinato, condiviso, omologato, per non pensare seriamente alla morte. Le tre donne in scena, che rappresentano l’infanzia, la fase adulta e la vecchiaia, vivono il loro tempo e lo vorrebbero cambiare perché «c’era una volta in cui i bambini nascevano sotto i cavoli, una volta in cui i bambini li portava la cicogna» mentre oggi «la mamma e il papà scopano, trombano, si separano, le cicogne si estinguono e i cavoli in frigo marciscono». Non è più ammissibile consolarsi dicendo che i tempi cambiano perché siamo semplicemente stritolati da un meccanismo più grande di noi, potente e spietato. Ma è importante fare uno sforzo «per risalire il corso delle cose e capovolgere gli eventi», per citare Artaud.

Ottima costruzione drammaturgica e, senza ombra di dubbio, una delle proposte più interessanti del Napoli Teatro Festival. Necessario, pulsante, vitale.


The Rerum Natura
di Enrico Castellani e Valeria Raimondi
creazione Babilonia Teatri

Prima assoluta andata in scena il 18 giugno 2012

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