“Luigi Tenco. Una voce fuori campo” di Luca Vanzella e Luca Genovese

di / 10 luglio 2012

Essere italiani vuol dire convivere con misteri di cui non sapremo mai il finale. Ma essere italiani significa anche avere un passato musicale pari a pochi. In rari casi le due vie si incontrano, come per  Luigi Tenco. I modi per indagare ulteriormente attorno al tragico epilogo della sua esistenza, nel tentativo di svelarne gli oscuri anfratti, possono essere svariati: speciali tv, documentari, nuove inchieste. Certamente il contributo offerto dal libro Luigi Tenco, Una voce fuori campo è tra i più interessanti e innovativi. Raccontare la storia del cantautore tramite graphic novel è una splendida intuizione, anche perché il disegno – un ritratto, una tavola – esprime spesso molto più di tante parole.

Nel bianco e nero usato dagli autori Luca Vanzella e Luca Genovese, noti da anni al pubblico del fumetto italiano, traspare la drammaticità di quella dannata notte sanremese tra il 26 e 27 gennaio 1967.

La sera del 26, la canzone “Ciao amore, ciao” eseguita da Tenco insieme a Dalida viene clamorosamente eliminata dal Festival della Canzone italiana. Poche ore dopo, una pistola spara; Lucio Dalla sarà il primo ad accorgersene. Luigi Tenco si è sparato in testa. O almeno così dicono. Dopo l’esplosione infatti si crea il caos; indagini di polizia condotte ai limiti del comico con errori grossolani e mass media inferociti e subito pronti a urlare la notizia. Fattori predisposti a creare ancora più confusione sulle misteriose ultime ore del cantautore di Cassine. Fin qui è la cronaca, ma nelle tavole del libro non c’è solo questa.

A trasparire tra i tratti della china è anche l’umore torvo e l’amarezza del protagonista.  Sono parte stilistica visibile della pagina e grazie ai flashback è possibile rivivere parte del passato: le relazione con Dalida e Valeria, l’infanzia, gli anni del periodo milanese, i primi successi oltreoceano, l’incontro con tanti personaggi – De Andrè su tutti. Verso il finale, dopo le drammatiche e icastiche pagine nere, la graphic si fa meno storia e più inchiesta. Troppe le domande e i dubbi attorno al suo presunto suicidio, riconfermato dalla recente riesumazione del cadavere. Ma soprattutto, poche le risposte attorno a questo “Assurdo destino”, citando la pregevole prefazione di Luzzato Fegiz, perfetta per introdurre il lettore negli intenti e gli sviluppi dell’opera.

Certo, dovremmo convivere ancora per molto tempo con la misteriosa e drammatica morte di Tenco, ma almeno, dopo la lettura di, Luigi Tenco, Una voce fuori campo, possiamo dire di conoscerla meglio.

 

(Luca Vanzella – Luca Genovese, Luigi Tenco, Una voce fuori campo, BeccoGiallo, pp. 144, euro 15)

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