“Viaggio con figure nelle fiabe italiane di Italo Calvino” al Palazzo delle Esposizioni

di / 26 novembre 2012

L’impatto offerto dalla sala che accoglie Viaggio con figure nelle fiabe italiane di Italo Calvino, al Palazzo delle Esposizioni, è davvero suggestivo: occupano tutta la stanza una decina di casette di cartone, sui quali «tetti e pareti» albergano le illustrazioni delle Fiabe Italiane, duecento fiabe del celebre autore italiano edite nel 1956 da Einaudi per la collana I millenni.
Fiabe Italiane è la spiegazione del passaggio dalla favola alla fantascienza nella letteratura calviniana, presupposto che, negli anni tra il ’52 e il ’59, ha dato origine alla celeberrima trilogia I nostri antenati in cui erano raccolti Il barone rampante, Il visconte dimezzato e Il Cavaliere inesistente. 
Calvino era convinto che «le fiabe sono vere», e che sono una «spiegazione generale della vita, nata in tempi remoti e serbata nel lento ruminio delle coscienze contadine fino a noi, alle quali tutti devono e possono attingere, adulti e bambini assieme». 
In quegli anni, infatti, l’autore si interessò di dare spazio alle peculiarità della lingua italiana, ai dialetti, che rappresentavano un’identità che stava via via perdendo importanza, a causa della scolarizzazione: in questo modo restituiva a questo patrimonio il suo valore condiviso facendo circolare le storie del focolare e le fiabe popolari.


La rassegna ospita trentasei tavole per diciotto fiabe, ognuna ambientata in una realtà italiana (dalla Riviera ligure alla Romagna, passando per la Dalmazia e l’Istria, fino alle isole: Sicilia, Sardegna e Corsica).
 Le illustrazioni, realizzate da diciotto disegnatori italiani e francesi (Calvino si trasferì a Parigi dal 1967 al 1979) creano una galleria speciale di colori e stili, di tecniche miste e di raffinata bellezza. 
«Scorrendo l’indice delle fiabe italiane raccolte da Italo Calvino si coglie già in pieno il senso di un viaggio», afferma Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna, 
e il senso della mostra si evince proprio da questo: un centro comune, rappresentato dalla fiaba e dalle illustrazioni esposte, e un viaggio attraverso l’Italia fatto dall’interno, dalle radici più profonde della nostra lingua.


La prima illustrazione che ci si aspettava, “Giovannin senza paura”, prima fiaba della raccolta, è sostituita da “E Sette!”, fiaba della Riviera ligure di Ponente, illustrata con colori brillanti da Valérie Dumas. La tecnica ad acquarello lumeggiato con foglie d’oro su carta infiamma di colori e di entusiasmo le donne formose che sembrano straripare dai loro gonfi vestiti.
 

 

Esposta anche Vanna Vinci con “Zio Lupo”, la paurosa fiaba romagnola che mette in scena una delle innumerevoli versioni di Cappuccetto Rosso, golosa di frittelle, con padella e la classica mantellina.
 Il rapporto di Calvino con l’illustrazione si evince dal suo estremo senso di estraniamento dalla realtà, dal continuo utilizzo dell’immaginazione come fonte e bagaglio delle sue opere.
 


 

“La ragazza mela”, fiaba di Firenze, illustrata da Simona Mulazzani, è una tavola capace di raccontare i sentimenti che popolano la fiaba: il dolore di Mela, figlia del Re, trafitta dalla matrigna cattiva, è presentato con segni nitidi e rotondi; mentre in “Re Crin”, Yan Nascimbene sperimenta l’immagine-miniatura con l’inchiostro di china nero e acquarello.
 


 

Il binomio mostra-laboratorio viene dalla collaborazione di Palazzo delle Esposizioni con lo Scaffale d’Arte, biblioteca specializzata nell’editoria internazionale d’arte per ragazzi, che offre un percorso di educazione alla lettura delle fiabe d’autori per i più piccini.
 Il tunnel di luce “Pénétrer l’invisible”, dell’artista francese Nathalie Junod Ponsard, accoglie e guida all’interno dell’Atelier, un cubo magico che ospita scenari sempre differenti: è qui che risiede il laboratorio d’arte per i bambini un po’ più grandi. 
Qui, creatività e fantasia vanno sempre di moda, e i giovani artisti sperimentano materiali e linguaggi sempre nuovi, creando un suggestivo punto di incontro tra segno e parola. 
Il tutto segue la linea del libro Per filo e per segno, una storia illustrata per bambini scritta da Vittoria Facchini. 


E ora, dopo tanti castelli, principi e matrigne, tra principesse che diventano mele e re troppo vanitosi, «le fiabe son finite, il libro è fatto […], riuscirò a rimettere i piedi a terra?» Domanda forse spontanea per chiunque, bambini e adulti, oltre che per Calvino stesso.

Viaggio con figure nelle fiabe italiane di Italo Calvino
Dal 20 ottobre 2012 al 20 gennaio 2013 al Palazzo delle Esposizioni, Roma.

Per ulteriori informazioni:
http://www.palazzoesposizioni.it/categorie/mostra-calvino-roma-bambini

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