“Nello specchio di Cagliostro” di Vittorio Giacopini

di / 12 agosto 2013

Sullo sfondo di una Roma trasformatasi in un dedalo di intricati misteri alle soglie della rivoluzione francese si sviluppano le vicende del complesso e coinvolgente romanzo di Vittorio Giacopini, Nello specchio di Cagliostro. Un sogno a Roma (ilSaggiatore, 2013).

«Ma lui è – o appare – soltanto un prigioniero. Ergo sum qui sum, ripete, ancora e ancora: il motto e l’insegna del conte di Cagliostro. L’uomo che ha stregato e avvinto l’intera Europa adesso costretto ai ferri, chiuso in galera». Eccolo, Giuseppe Balsamo, conte di Cagliostro, una figura oscura, nascosta sotto uno strato di fitti arcani e affascinanti vicissitudini. «Di natura dileguante, paraspettrale, e mai succube del tempo, di uno spazio: il grande mago Cagliostro, l’arcitaliano».

È un alchimista, un avventuriero, un mago. È una di quelle storie che meritano un approfondimento, la sua. E le pagine di Giacopini diventano un tramite verso un’opera fatta di una densa trama che mescola leggenda, storia, lingua. Sì, anche lingua, una lingua d’impatto, avvolgente, lontana dalle più comuni forme espressive di molti romanzi storici contemporanei, una lingua che oscilla continuamente tra l’aulico e il triviale e che ci trascina senza scampo fra le strade, le persone, le voci che si mescolano in questo romanzo.

Figura contrapposta a Cagliostro è il cardinale Francesco Saverio de Zelada, a lui legato da un tacito patto, da lui ossessionato in quanto presagio dell’incombente rivoluzione: «L’eminentissimo cardinal Zelada. I titoli altisonanti, le prebende, i già ambitissimi incarichi, le molte arcane masioni, le incombenze, (tutte gravi, delicate, imprescindibili) […]. L’anima nera che aveva stroncato ed estinto i gesuiti; il nemico dei massoni, l’antagonista feroce di… Cagliostro».

L’ardito veggente, uomo dalle molteplici identità, e il devoto inquisitore che trascorre la sua esistenza tra le mura del suo palazzo si sfidano, si contrappongono nelle loro vite parallele, ci conducono senza preavviso fra le strade di una Roma che diventa la vera protagonista del romanzo. Una Roma fitta di oscuri misteri, di vicoli da borgo sperduto, una città quasi visionaria, una realtà parallela rispetto alla capitale che tutti conosciamo.

Grazie alle pagine di Giacopini assistiamo a una fedele ricostruzione di un’epoca, frutto di scrupolose ricerche storiche, compensata a tratti da lampi di pura invenzione, da riflessioni che portano a indagare sui complicati meccanismi della mente umana. Un libro che è come un incantesimo del quale è difficile liberarsi, un inconsueto sguardo su un cruciale pezzo di storia.


(Vittorio Giacopini, Nello specchio di Cagliostro. Un sogno a Roma, ilSaggiatore, 2013, pp. 592, euro 16)

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